Regia di Robert Altman vedi scheda film
Scotty ha 18 anni e Janice 16; i genitori di lei si oppongono alla relazione e Scotty, disperato, finisce per fare amicizia con un gruppo di teppistelli con i quali si ritrova coinvolto in situazioni sempre più pericolose.
Questa è la prima regia cinematografica di Robert Altman, a 32 anni (classe 1925) e – incredibile a dirsi – la sua opera seconda per il grande schermo arriverà solamente dieci anni più tardi (Conto alla rovescia, 1967); nel frattempo però il Nostro farà moltissima esperienza in televisione, anche se dalla fattura di questo I delinquenti lo si direbbe già pronto alla carriera nel cinema. Formalmente infatti la pellicola funziona molto bene: attori, ritmo, azione sono gestiti con innegabili capacità; ciò che lascia invece parecchio perplessi sono i contenuti, incluse le paternali in voce off in apertura e chiusura di film che ricordano pedissequamente come la delinquenza giovanile sia una piaga sociale da sradicare, possibilmente con metodi tipo rispettare l'autorità paterna e unirsi ai gruppi parrocchiali (!). Se dal punto di vista dell'intrattenimento il lavoro funziona, insomma, si rischia però allo stesso tempo di ricadere in stereotipi e banalità da filmato informativo, da pubblicità progresso; a ogni modo validi i giovani protagonisti, tra i quali Tom Laughlin, Rosemary Howard, Richard Bakalyan e Peter Miller. Sceneggiatura dello stesso Altman, durata che si attesta intorno all'ora e un quarto. 4/10.
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