Regia di Luca Archibugi, Andrea Cortellessa vedi scheda film
Un'indagine approfondita nel mondo dell'editoria italiana all'inizio del ventunesimo secolo.
Uno è un documentarista Rai, Luca Archibugi; l'altro è un critico e docente di letteratura, Andrea Cortellessa: insieme si propongono di affondare il coltello nella piaga dell'editoria italiana contemporanea con questo film. Senza scrittori significa innanzitutto senza lettori; se il Paese vede da anni un crollo vertiginoso delle vendite di libri, è evidente che a esso corrisponde per forza di cose anche una diminuzione delle possibilità di pubblicarne, quindi - estremizzando - non è difficile immaginare un'Italia futura realmente 'senza scrittori'. Per il momento comunque i guai dell'editoria nostrana sono talmente gravi da lasciar supporre che, al di là di qualche coraggiosa casa editrice indipendente, dalla portata limitata in termini di pubblicità e di distribuzione, senza scrittori ci si ritrovi già: i premi letterari, i festival, la distribuzione su grande scala sono infatti manovrati dagli editori più grandi e più potenti in maniera tale da spartirsi agevolmente la gran parte del bottino (dell'indotto del settore librario, uscendo dalla metafora). In questo coraggioso documentario vengono fatti i nomi, ma non solo: Cortellessa va anche a intervistare i principali responsabili di tale abbassamento dell'editoria da fattore culturale a elemento meramente economico, merce e consumo. Il quadro nel suo complesso è naturalmente sconfortante e non aiuta scoprire (o prendere soltanto atto) che, in fondo in fondo, in Italia le cose sono sempre andate in questo senso. Produce la tv di Stato, un'ora e un quarto circa di durata. 6,5/10.
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