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Ombre rosse

Regia di John Ford vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ombre rosse

di axe
8 stelle

I film western non mi dispiacciono, pur avendone visti non tantissimi e per lo più di produzione italiana. Ritenevo, però, doveroso vedere questa celebre pellicola di John Ford, del quale ho molto letto e sentito parlare; tra l'altro, da lettore di "Tex", non ho potuto non ricordare la storia "Piccolo Lupo", ad essa in parte ispirato. La trama ci racconta di un gruppo di viaggiatori riuniti a bordo di una diligenza, con meta la cittadina di Lordsburg. Il viaggio è reso estremamente pericoloso dal rischio di essere intercettati, lungo il percorso, da pellerossa Apaches sul sentiero di guerra, sotto la guida del capo Geronimo. Durante la narrazione conosciamo le storie ed i caratteri dei personaggi, i quali, posti "sotto pressione" dalla gravità della situazione e l'incalzare degli eventi, hanno occasione di mostrare quanto di buono, o di cattivo, c'è in loro. Tra essi spicca Ringo, persona dai forti principi morali, finito ingiustamente in prigione, e per questo rancoroso non nei confronti delle istituzioni, bensì di chi è stato causa dei suoi guai, determinato nel cercare vendetta, per poi tornare autonomamente entro i limiti imposti dalle regole della buona convivenza. Altri personaggi, segnati da un passato caotico e messi al margine dai cittadini "bene" si dimostrano molto migliori di quanto sembrino; l'epilogo li descrive circondati di rispetto ed ammantati di dignità. E' il caso del dottore alcolizzato Boone, il quale aiuta la passeggera Mallory, moglie di un ufficiale di cavalleria in viaggio per raggiungere il marito, salita sulla diligenza in stato di avanzata gravidanza, a partorire, e si prodiga in favore dei compagni di viaggio feriti durante l'inevitabile scontro con gli Apaches; è, altresì, il caso di Dallas, costretta alla prostituzione dalle difficoltà della vita, la quale ha la possibilità di lasciarsi alle spalle il suo doloroso passato per iniziare una nuova vita con Ringo. Tutto ciò, sotto il controllo e l'egida del maresciallo Charlie Wilcox, un personaggio cui il regista, assegna un ruolo giudicante, compito che l'uomo di legge esercita consentendo al tenace Ringo di rifarsi una vita, in perfetta sintonia con lo spirito americano. Ancora oggi, dunque, questo film è in grado di appassionare. Non solo per le caratterizzazioni dei personaggi, ma anche per la tensione del racconto. I personaggi affrontano il viaggio con la consapevolezza di correre un rischio. Quando le peggiori ipotesi si tramutano realtà, gli animi s'infiammano ed i contrasti interni al gruppo, prima appena accennati, si fanno più vivi. Tra le poche sequenze d'azione, memorabile l'assalto alla diligenza da parte degli indiani di Geronimo, con buon esito garantito dal sopraggiungere dei militari; fortissima, inoltre, la tensione dell'ultima parte del racconto, dedicata alla vendetta di Ringo, interpretato da un granitico John Wayne. Molto bravi, inoltre, Claire Trevor nel ruolo della dolente Dallas, Thomas Mitchell nelle vesti del dottor Boone, Berton Churchill quale banchiere Gatewood, prototipo del tronfio moralista dall'anima nera come la pece. La narrazione è accompagnata da una buona colonna sonora. Quest'opera è tanto avvincente sotto il profilo narrativo, quanto ricca di contenuti. John Ford tramite le vicende dei suoi personaggi esprime un lucido pensiero in linea con lo "spirito della frontiera", per il quale gli Stati Uniti sono la patria ideale per le persone di buona volontà in grado di approfittare delle opportunità che la vita offre loro.

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