Regia di John Ford vedi scheda film
Tra i 5 western più famosi di sempre c'è sicuramente Ombre Rosse (1939), diretto da John Ford, maestro ed esperto del genere (anche se al di fuori dei western ha fatto bei film e i suoi 4 oscar alla regia, li vinse con dei film non western). In un periodo in cui il genere era in forte crisi, il regista ha l'idea di ridare linfa al genere, trasportando i conflitti, le ansie e i valori positivi e negativi dell'America di fine New Deal nel vecchio west. Tanti individui chiusi in uno spazio stretto ma dinamico, che si sposta lungo i paesaggi sconfinati della Monument Valley (anche se abbiamo meno campi lunghi del solito, rispetto ai canoni del regista, ma era inevitabile visto che ci si concentra negli spazi chiusi).
Sulla diligenza (il titolo originale è Stagecoach) viaggiano insieme; una prostituta (Claire Trevor), un medico ubriacone (Thomas Mitchell), una donna incinta (Louise Platt), un avventuriero (John Carradine), un rappresentante di liquori (Donald Meek), un banchiere (Berton Churchill), uno sceriffo (George Bancroft) e il conducente (Andy Devine). Si unirà a loro il ricercato Ringo Kid (John Wayne).
In questo microcosmo, Ford inserisce praticamente tutta la società americana cha risulta incarnata da ciascuno dei personaggi. Certo, lo schematismo di queste figure risulta molto forte, poiché rappresentano degli archetipi facilmente identificabili dallo spettatore, anche se la maestria di John Ford con la sua regia, è magistrale visto che riesce a conferire uno spessore umano ad ognuno di essi. L'unico che a distanza di 80 anni non regge è il personaggio del banchiere, tagliato con l'accetta e messo in scena in modo piatto e prevedibile dall'attore, limitandosi sostanzialmente ad una fastidiosa ira sopra le righe tutto il tempo che al giorno d'oggi lo fa' apparire come una macchietta; a sua parziale discolpa vi è il fatto che il suo personaggio è anche l'unico che non si evolve minimamente e non ha un arco narrativo proprio, anche se John Carradine, che interpreta un avvventuriero abile nel gioco d'azzardo, riesce a costruire un personaggio decisamente più affascinante, seppur non avesse un momento specificamente dedicato nella pellicola solo per lui.
Tra ricchi banchieri, donne di alto rango e sceriffi vari, la simpatia del regista è dichiaratamente per gli outsider relegati ai margini della considerazione sociale; la prostituta (anche se il film mantiene a lungo il riserbo sulla effettiva professione della donna, seppur oggi lo si intuisca subito), il fuorilegge e il medico alcolizzato.
John Wayne con questo film, comincia il suo percorso verso la leggenda, poiché Ford che regala un'entrata in scena spettacolare , grazie al carrello in avanti che lo inquadra per intero. Nonostante sia uno dei comprimari, il nostro "bisteccone" riesce a prendersi la scena, divenendo il mattatore della pellicola. L'attore è a suo agio oltre che nelle sequenza d'azione, anche in quelle più intime dove costruisce un personaggio che và ben oltre le apparenze della morale comune, tanto da essere attratto dalla prostituta (che molti membri del gruppo detestano cordialmente), anche se in lui scorre sempre la volontà di voler vendetta contro i Plummer che risiedono a Lordsburg, città dove la diligenza è diretta.
L' eterogeneita' del gruppo e la reciproca diffidenza verso alcuni membri, viene superata nel finale quando devono fare unità tra loro nel fronteggiare il terribile attacco indiano. Sequenza di forte impatto e ottimamente realizzata anche nell'orchestrazione del conflitto a fuoco; Ford avvalendosi di mdp appoggiate ai finestrini di auto lanciate ad alta velocità, riesce a dare un incredibile dinamismo alla vicenda, nonché un'indubbia efficacia, evitando di avvalersi degli sfondi proiettati (se non in alcuni primi piani). Purtroppo la raffigurazione degli indiani come di consueto per Ford, risulta molto stereotipata se non razzista, alla fine sono solo sfigati selvaggi da abbattere e basta... nulla più.
I meriti del film sono moltissimi sia nell'innovazione di un genere che stava cominciando a mostrare la corda e sia per alcune tecniche di ripresa interessanti e innovative; ovviamente bisogna passare sopra la rappresentazione degli indiani e un bozzettismo troppo marcato del banchiere, per il resto è un film fruibilissimo ancora oggi e non datato in nulla visivamente. Ottimo successo al box office e tante nomination all'oscar tra cui miglior film e regia (primo western a riuscirci), vittorie in colonna sonora e per attore non protagonista a Mitchell.
Film aggiunto alla playlist dei capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297
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