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Ombre malesi

Regia di William Wyler vedi scheda film

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La recensione su Ombre malesi

di steno79
9 stelle

Un gioiello del cinema noir anni Quaranta, e una della prove di regia più mature di William Wyler. La trama ruota attorno a Lesile, una donna sposata a Singapore che, in una notte di luna piena, uccide un uomo che si rivelerà il suo amante con una scarica di pallottole: la donna sostiene di essersi difesa dalle avances insistenti dell’uomo, ma il suo avvocato riceve una lettera che dà una versione molto differente dell’accaduto… Tratto da una pièce dello scrittore inglese Somerset Maugham, è un film costruito in funzione della grande Bette Davis, che vi interpreta un altro personaggio tormentato e colpevole con grande precisione di gesti ed espressioni e notevole finezza nello scavo psicologico. Tuttavia, ad elevare il film ad un livello superiore è soprattutto la regia di Wyler, raramente così ispirata, che costruisce magnifiche sequenze di puro cinema nonostante l’impianto claustrofobico di cui risente la sceneggiatura: splendida in particolare la scena d’inizio, con l’omicidio dell’amante introdotto da un montaggio di particolari della piantagione su cui incombe la luce spettrale della luna piena. Anche il finale, nonostante la punizione del personaggio della Davis e di quello della Sondergaard che è dispiaciuta a vari critici come un cedimento alle regole del codice Hays, è ricco di tensione e contiene uno splendido movimento di macchina verso la dimora dei protagonisti dove si svolge una festa in un clima di indifferenza verso il dramma appena consumato. E’ un film curato nei minimi dettagli, che cattura l’attenzione dello spettatore senza farla mai venir meno, efficacemente contrappuntato da un’ossessiva partitura di Max Steiner. Nel cast, buona anche la prestazione di Herbert Marshall che fa il marito tradito, ma tra i comprimari spicca soprattutto l’ottimo James Stephenson nel ruolo dell’avvocato che si rende complice della Davis. Il film ebbe parecchie nomination agli Oscar ma non vinse nessuna statuetta: avrebbe meritato il premio senz’altro di più rispetto al sopravvalutato “La signora Miniver” dello stesso regista, che trionfò agli Academy Awards un paio di anni dopo. Curiosità: il ruolo dell’avvocato interpretato dall’attore Bruce Lester è doppiato da un giovane Alberto Sordi nella versione italiana, che vede anche l’ottimo contributo di Andreina Pagnani come doppiatrice di Bette Davis.
voto 9/10

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