Regia di Susanna Nicchiarelli vedi scheda film
Adattamento del romanzo di Walter Veltroni, seconda prova di Susanna Nicchiarelli.
Caterina e Barbara sono due sorelle alle prese col fantasma del padre ipoteticamente rapito dalle Brigate Rosse negli anni Ottanta. Alla morte della madre le due si ritrovano a sistemare la casa al mare e Caterina nota che il loro vecchio telefono ha ancora segnale. Per gioco compone il numero dell' abitazione di Roma e scopre che dall'altro capo della cornetta c'è lei stessa a 12 anni. Inizia così a collaborare con la bambina che era per risolvere l'arcano del padre scomparso.
Seppur io abbia amato la prima opera "Cosmonauta" della regista, questa non mi ha colpito. Anzi, oserei dire che non l'ho capita. L'idea è buona, i presupposti ci sono tutti ma quel che risulta è un lavoro un pò arrabattato, confuso e ingenuo. C'è molta carne al fuoco e storie nella storia che restano sospese. L'amore della Nicchiarelli per il passato e per i turbamenti familiari qui è ben presente, ma annega in una miriade di buoni propositi. Non ho apprezzato nemmeno la facilità con cui Caterina accetta il trauma di parlare a sè stessa. Lo trovo un film che parte reale, tocca temi vivi nella nostra memoria e ad un tratto confonde lo spettatore con avvenimenti fantastici. Poco chiaro mi è anche il rapporto e la collaborazione tra le due Caterine. Ci sono degli errori che convergono nel finale, troppo aperto anche per il cinema europeo. Margherita Buy e Sergio Rubini sono una coppia di attori che apprezzo moltissimo, ma qui mi sembrano esagerate le loro caratteristiche recitative. Apprezzabile è invece il rapporto tra le due sorelle, conflittuale, reale e veritiero.
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