Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Uno dei primissimi lavori imbastiti attorno alla coppia sicula, esplosa l’anno precedente e già in full immersion lavorativa (nel solo 1962 parteciperanno a sei pellicole – e da quel momento in avanti sarà un’escalation in termini quantitativi di impegni sul set). Se la coppia è già perfettamente assemblata e funzionante, come un duo di marionette o di clown in cui ciascuno conosce a memoria i tempi e le movenze dell’altro, d’altronde il copione – per quanto dignitosamente strutturato rispetto a molti altri lavori di Franco e Ciccio – non è proprio esaltante: si sente troppo chiara l’origine frammentaria della storia e il film si struttura nettamente in sketch fra loro non necessariamente collegati. In effetti le firme sulla sceneggiatura sono talmente tante da rendere probabile che gli autori abbiano lavorato separatamente, singolarmente o in coppia: il regista (agli esordi, lavorerà ancora varie volte con la coppia comica negli anni successivi), Roberto Bianchi Montero e Antonio Leonviola (anche autori del soggetto), Dino De Palma, Arnaldo Marrosu, Giancarlo Del Re, Bruno Corbucci e Giovanni Grimaldi (questi ultimi due, abituati a lavorare insieme, scriveranno e dirigeranno ancora Franco e Ciccio in parecchie occasioni). Da sottolineare la presenza di alcuni interessanti comprimari nel cast: Nino Terzo – che lavorerà spesso con F&C, Aldo Giuffrè, Alighiero Noschese (alla sua prima esperienza sul grande schermo), Aldo Bufi Landi e Rosalba Neri sono i nomi principali; purtroppo però, come già rilevato, la storia è imbastita in maniera piuttosto sgangherata e con limiti palesi. Musiche non esaltanti di Luis Bacalov, giovanissimo e alle prime armi. 4/10.
Accusati ingiustamente di un omicidio, due sbadati truffatorelli finiscono nella legione straniera, a marciare nel deserto fra sceicchi, harem e cammelli, per combinare ovviamente un mare di guai.
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...segnalo tra gli interpreti anche un delizioso Lucio Fulci nei panni di un improbabile contadino svizzero che viaggia in un treno merci con le sue mucche, sporco di carbone.
Mi sa che me l'ero perso! Grazie!
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