Regia di Brad Peyton vedi scheda film
I confini per la fantasia sono come gli ostacoli per la stereoscopia: non stanno in piedi. Stessa sorte, rovinosa più che meravigliosa, tocca a questo sequel di Viaggio al centro della Terra 3D, che propone un frullato di letteratura avventurosa al gusto di Happy Meal. Senza manco la sorpresa. Il giovane Josh Hutcherson, unico reduce dal cast del film precedente, riceve il segnale radio criptato di nonno Michael Caine. Le coordinate dell’isola dove è naufragato sono decifrabili solo sovrapponendo le pagine di Verne, Stevenson e Swift, e aggiungendo un pizzico di esperienza marittima del malvoluto ma tosto patrigno Dwayne “The Rock” Johnson. La gita dovrebbe salvare il vecchio e riconciliare i parenti acquisiti, avvicinando i piccoli spettatori ai grandi classici. Invece il prodotto “per tutta la famiglia” corrode il fegato dei genitori e offende l’intelligenza dei figli, che potranno pur gioire della prima lucertola ipertrofica ma sbadiglieranno alla seconda “battuta per bambini”. Sull’isola non solo le proporzioni sono ribaltate: elefantini formato peluche e ragnatele/tovaglie dovrebbero distrarre da un imbarazzante scontro tra supplenti paterni, l’Indiana Jones canuto ed egocentrico vs. La Roccia solida e responsabile. Ma la ricostruzione del Nautilus ha distratto gli autori dalla stesura di un copione, per cui la mdp insiste sul volo in groppa all’ape e sulla fisicità imponente di Johnson. Qui degradato a “pettorale danzante”.
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