Regia di William Lustig vedi scheda film
"Hanno attaccato la donna sbagliata ... Hanno rapito il bambino sbagliato ... E hanno fatto dell'uomo sbagliato il loro bersaglio."
"Era il prossimo obiettivo della mafia. Ma non ne sarebbe mai stato la vittima."
Frasi di lancio originali del film
Jack Collins/Jan Michael Vincent :- [circa Caleek] "Questo è l'uomo che ha ucciso Brian? Questo è l'uomo che ha rapito mio figlio?"
Frank De Salvo/Leo Rossi :- "Ehi, Collins, quel tipo è così contorto che quando muore dovremo avvitarcelo nel terreno. Ha ucciso così tanta gente che possiede un proprio cimitero."
Jack Collins :- "Portiamocelo!"
[Frase ripetuta]
Jack Collins :- "Dov'è mio figlio?"
Frank De Salvo : Ehi! Spacca culi! Senti un pò! Stai giocando nei campionati più importanti qui. Tu fai le cose a modo mio, o te le fai da solo."
Jack Collins :- [Prendendo la pistola] "Questo potrà essere il tuo mondo, ma quello è mio figlio!Capito?"
Frank De Salvo :- "Sei veramente cocciuto come un asino."
Jack Collins :- "Sì, beh, vaffanculo."
Chris Caleek/Lance Henriksen : -" E' tuo padre?"
[A Kenny]
Chris Caleek :- "Tu non sei il figlio di Frank DeSalvo?"
Jack Collins :- "No, lui è * mio * figlio."
Chris Caleek :- "Beh, fai un passo e gli sparo nella testa! E a te spezzo il collo fottuto comunque!
Abe Fasio/Jack Andreozzi :- "Caleek! Sapevo che Vic non mi avrebbe lasciato qui! Ehi! Come si chiamano 89 kg. di carne negra?"
Chris Caleek :- "L'ho già sentita una volta".
[Lo uccide]
Vic Luca (Rip Torn, e basta uno come lui per voler vedere un film) è un boss mafioso alla John Gotti che sta per essere condannato in tribunale - se alcuni suoi suoi subalterni appartenenti all'organizzazione potranno testimoniare.
Ma Luca manda un venditore di scarpe e dal secondo lavoro come psicopatico killer, Caleek (Lance Henriksen, in uno dei suoi ruoli migliori in assoluto) per ucciderli affinchè non possano vuotare il sacco. Per puro caso ( e sentite per quali modalità: il povero Vincent vive nella casa dal lato opposto a quella del mafioso e originario bersaglio, mentre una porta che sbatte trasforma inavvertitamente il numero civico 9 in un 6 - sfumature degne de "L' erba del vicino" - così che l'uomo della mafia finirà al centro del rapimento del ragazzino di un indirizzo sbagliato .) , Caleek irrompe nella casa di un uomo innocente, Jack Collins (Vincent, nostro beniamino dei settanta), intento a ucciderlo, credendolo il potenziale informatore Frank DeSalvo (Leo Rossi, il quale nello stesso anno avrebbe interpretato per Lustig il ruolo di successo del Det. Sam Dietz in "Relentless- Senza Limiti", primo di una serie di quattro film). DeSalvo è protetto prima del processo da Tom Mitchum (Charles Napier, che cast ragazzi!), un agente dell'FBI che lo sorveglia di nascosto, anche lui in una casa dall'altra parte della strada. Quando Caleek rapisce il figlio di Collins e gli manda la moglie in ospedale - Collins costringe DeSalvo a seguirlo contro i sicari mettendosi sulle loro tracce - e i due uomini creeranno e stabiliscono così una improbabile partnership per ottenere vendetta.
Perché questo film di Lustig è così sottovalutato e non riconosciuto? Se avessi a dire a qualcuno che si creda anche ferrato e appassionato: "Ehi senti, sai che la notte scorsa ho visto "Hit List - Il Primo della lista", è quasi certo che mi risponderebbe: "Eh?" Questo è un peccato, perchè è un thriller brutale e di vendetta veramente di qualità, come d'altronde già dovrebbe garantirlo la firma alla regia di William Lustig, il quale cazzo dovrebbe essere bene noto anche in queste sperdute lande provinciali, e non solamente quale si direbbe in America come "A Classics of Video Store". E' ora anche in questa perfiferia di iniziare a correggere certe ignoranze.
"Hit List" ci mostra un Lance Henriksen come vorremmo e avremmo sempre voluto vedere - in un ruolo davvero molto sanguinario, di bad guy incredibilmente brutale. Come scritto sulla vhs NTSC della RCA/Columbia Pictures Video, è un "Lance Unleashed", dal berretto calato alla Charles Bronson di "Death Wish 2"a conferirgli un'aria malvagia e un'ombra sugli occhi, oltre ad una letale balestra agganciata a una cerniera lampo, così come per sua la padronanza di alcune letali mosse di arti marziali. Leo Rossi è anch'egli da essere ricordato come DeSalvo, un uomo che crede ancora nei codici d'onore della mafia - almeno per un po' fino a che verrà disilluso completamente. Jan Michael Vincent dice soprattutto battute del tipo "Ridammi mio figlio" molte volte nel film, che, naturalmente, può ricordarci l'irritante "Ransom"(1996), ma certamente in tutto un altro -e fortunatamente- contesto e tipo di film. Rip Torn, che non è apparso spesso in genere di film come questo, non viene meno pur avendo meno spazio sullo schermo, infondendo la sua consueta energia al ruolo. Anche Charles Napier non si limita a flettere i suoi muscoli ma dona il suo innato carismo alla sua apparizione.
Ma, di gran lunga, le due cose migliori di "Hit List" sono: 1. Questo si' che alla maniera del Lustig che amiamo, è un film davvero politicamente scorretto - essendo stato girato in tempi ancora precedenti a che esistesse a dettare legge la robaccia in CGI- ed è proprio davvero bello da guardare. Grazie a "Dio" che film indipendenti come questo siano e saranno stati conservati per i posteri. 2. la scena nella galleria di Photon. (Per coloro che non conoscano certe delizie ottantesche, Photon era un concorrente del gioco Laser Tag, che in alcuni giochi è stato sostituito da Q-Zar, ovvero sempre con i bambini che corrono in giro con pistole laser e spararsi a vicenda). Un'altra impressionante istantanea dei tempi da parte di Lustig.
In tutto e per tutto quindi, "Hit List" è un film divertente e dal bel ritmo, con un sacco di volti familiari a noi appassionati. Che cosa c'è che non va? Niente! E' semplicemente un film che merita e che fa impazzire qualsiasi vero cultore di "B-movie" molto meglio di un qualsiasi blockbuster, un vero "must see" dall'epica brutalità, e soprattutto, girato da William Lustig con il suo consueto tocco feroce, e dalle partecipazioni attoriali ognuna di prim'ordine. Lustig non va dimenticato ha realizzato nella sua carriera cose incredibili, basti vedere proprio contemporaneamente a "Hit List" il suo lavoro sulla trilogia di "Maniac Cop". Tanto più è quindi interessante la mia recensione a riguardo di questo film, il quale in italiano non ha praticamente pareri se non ovviamente sul Davinotti.
Lance Henriksen cattivo, spietato e inarrestabile killer di notte, di giorno impegnato con le scarpe in un negozio di calzature, il quale è come se danzasse durante le sue sequenze d'azione tra mosse di kung-fu e senza tirarsi indietro dal colpire anche un bambino, merita una parola in più semplicemente la quale è: irresistibile, ma se poi mettete insieme una squadra da sogno di questo tipo: Lustig + Napier + Henriksen, ci sarebbe davvero qualcosa di strano se il risultato non fosse esaltante, un vero e proprio tesoro nascosto quindi, una gemma. Come detto Jan Michael Vincent ce la metterà pure tutta, però sembra altamente ubriaco e a quanto pare forse lo era davvero, ma pur nell'approssimazione va bene lo stesso riuscendo funzionale nella sua cacatonia al ruolo che sostiene nel film, e anzi si connota un pò come un Bronson o un Eastwood dall'incazzato stoicismo. D'altronde è proprio nella sua figura di padre angosciato che si dedica alla ricerca del figlio, deciso a togliere di mezzo pistola in pugno chiunque vorrà impedirglielo, il centro eroico del film, il quale sopperisce anzi ad una sceneggiatura a volte di grandi vuoti.
Il personaggio di Vincent è infatti circondato su tutti i lati da una storia abbastanza rimasticata, mentre altri personaggi come il qui ri-citato Vic Luca interpretato dal sempre grande Rip Torn,
sembrano determinati a prendere la via più gigionesca e scevra da qualsiasi altra possibile linea di lettura, come nei dialoghi.
La sceneggiatura, di "Hit List" (che infatti all'uscita nei cinema statunitensi fu classificato dal MPAA con un rated R, ovvero vietato ai minori di 18) è selvaggiamente dispersiva, ma gli autori John Goff e Peter Brosnan la inquadrano correggendola bene con la giusta quota di battute insensate (anche nella versione italiana apprendiamo infatti che il rapitore Caleek "...è un tipo così contorto che quando muore dovremo avvitarcelo nel terreno."), mentre la regia di Lustig va detto
qualche battuta a vuoto ce l'ha e non sempre riesce a mantenersi vivace, ma una volta arrivati al climax nel parcheggio- garage diventa un film anche dall'ottima direzione degli attori impegnati in alcune sequenze d'azione rimaste indelebili nella memoria sul come si possa uscire e picchiandoci nel modo più duro da certe rampe di acciaio e cemento, con il proprio corpo martoriato aggrappato alla macchina .
Lustig, qui per una volta non a Chicago o New York, può permettersi di mettere ogni credibilità a parte -e credeteci, la sequenza è realizzata così bene che non tutta la sua credibilità, viene messa da parte- dirigendo con "Hit List" un thriller in definitiva sorprendentemente efficace, dove conta nella varie acrobazie e in ogni aspetto delle sue scene d'zione, una perfetta fattura unita con l'ulteriore vantaggio di un paio di stranezze che si integrano molto bene all'interno della storia.
Un cenno per finire alla bellissima vhs da nolo della Warner, con una copertina disegnata con i volti di Henriksen e Vincent, tra le più belle dell'intero catalogo 1989 della Warner Home Video.
E' auspicabile che con tutte le cinesporcizie che ancora approdano in dvd o persino in Blu-ray, venga quanto prima pubblicata una magari ottima edizione in digitale del film come per gli altri di Lustig e Glickenhaus, magari dalla Arrow U.K., o dalla Shout!Factory, dalla Second Sight..., ecc.
"Bad News"
Scritta da Robby Weaver e Rusty Tessitore
(C) Burtus Publishing (EMI)
La prima bozza del soggetto aveva originariamente per titolo"Un Inferno da pagare".
Anche se Josh Becker e Scott Spiegel sono stati accreditati, hanno scritto tre bozze della sceneggiatura. Tutto ciò che hanno scritto è stato descritto nel film.
Mentre ri-scriveva il personaggio di Jack Collins, Josh Becker ha voluto che ''l'uomo medio'' avesse una professione per cui sapesse come combattere. Dopo che Lustig abbandonò l'idea di Collins quale essere stato un veterano del Vietnam, un'idea che era "completamente stufo di vedere ancora", Becker propose che Collins fosse un falegname. Becker aveva pensato che Collins avrebbe quindi saputo almeno come usare le mani. A Lustig piacque l'idea e la usò. Dopo aver incontrato Jan Michael Vincent, Becker scoprì che era stato un carpentiere e aveva servito nella Guardia Nazionale.
Joe Pesci era stato considerato per il ruolo di Frank De Salvo, ma i produttori non hanno voluto spendere troppi soldi.
Lance Henriksen era così devoto al suo ruolo che ha chiamato spesso Lustig fino a mezzanotte, una volta chiedendogli cose del tipo che pistola fosse meglio utilizzare per il suo personaggio. Il giorno dopo, si sono incontrati a un deli a Studio City, dove Henriksen ha messo una Desert Eagle sul tavolo.
Durante la post-produzione, l'equipaggio ADR ha ri-registrato tutte le battute di dialogo di Jan Michael Vincent.
Fino a tutto il 2012, questo è l'unico film di Lustig non pubblicato in dvd.
Jan Michael Vincent è stato riferito a William Lustig abusava di sostanze così tanto che egli ha girato molte singole inquadrature di lui perché ha pensato che avrebbe poi dovuto sostituirlo con un altro attore.
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