Regia di Joseph Zito vedi scheda film
Dopo un crudele duplice omicidio ai danni di una coppia di giovani fidanzatini spensierati ed eccitati, appartatisi in riva al mare e ritrovati barbaramente massacrati poco lontano dalla festa dedicata al ritorno dei militari in patri nell'immediato dopoguerra, trent'anni dopo, nella medesima cittadina del New Jersey, in concomitanza con i preparativi per quella che è diventata una sorta di festa dedicata all'inizio della bella stagione, un assassino seriale vestito come un reduce di guerra, armato fino ai denti non meno di quello che compì la prima strage, torna a minacciare i giovani del luogo.
Uno dopo l'altro, quegli sciocchi e sempre allupati ragazzi e ragazze rimangono vittime di quell'essere misterioso, forte e senza pietà che torna a compiere il suo massacro.
Le motivazioni che spingono quell'essere a tali efferate azioni, sono da collegare proprio a quella estate del '45.
A comprendere la gravità della situazione, una sveglia ragazza pure lei invitata alla festa ed il suo fidanzato farfallone, di professione poliziotto.
Assieme cercheranno di porre fine ad un massacro sotto cui molti incautamente finiscono, guidati ognuno dalla spensieratezza che il giorno della festa ispira e comunica.
"The prowler", ovvero il predatore, è il titolo originale e con un senso compiuto, stravolto da noi con un Rosemary's che non c'entra nulla se non collegare senza motivo al celebre film di Polanski, sul presupposto che la prima vittima portava questo nome.
Di fatto il film, che nasce sulla falsariga di slasher memorabili tra fine '70 ed inizio '80, come Halloween e Fog di Carpenter, ma pure della saga interminabile sull'incontenibile Jason Voorhess di Venerdì 13 (di cui proprio Zito dirigerà un onesto sequel tre anni dopo questa sua impresa), si presenta come un film probabilmente pieno zeppo di luoghi comuni e di incongruenze in sede di sceneggiatura, ma forte di una regia assai efficiente che è in grado di dosare al meglio la suspence, quasi si avesse a che fare con un Carpenter al suo meglio.
Merito di un regista altrove devastante come fu Joseph Zito (a lui si devono gli insostenibili filmacci della Cannon, ovvero Invasion Usa e Rombo di Tuono, forti del Rambo dei poveri- alias zio Chuck Norris, che tuttavia tecnicamente appare, qui in particolar modo, ineccepibile nel gestire le sorti di un massacro annunciato maliziosamente solo al pubblico, e posto in essere ai danni di una folla di giovani stolti e immaturi che, in più occasioni, vien da pensare che si meritino la fine violenta a cui sono inevitabilmente destinati.
Il cast vanta una serie di sconosciuti alle prime armi, mandati letteralmente al massacro per concedere adeguato sfogo alle azioni del mostro, ma, in ruoli di secondo piano, possiamo notare la presenza di due nomi famosi della vecchia Hollywood come Farley Granger (irriconoscibile) e Lawrence Tierney.
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