Regia di Joseph Zito vedi scheda film
Troppo a lungo perduto gioiello slasher che insiste (superandoli) su modelli ciclici (Halloween e Venerdì 13 in testa) caratterizzati da un serial killer che insegue le vittime compiendo feroci delitti all'arma bianca.
Durante la Seconda guerra mondiale Rosemary manda una lettera di addio al suo ragazzo, impegnato al fronte contro le truppe naziste. Nel 1945, durante un ballo di laurea, la ragazza si apparta con il suo nuovo amante solo per rimanere vittima di un duplice omicidio, compiuto dal suo ex, un soldato ormai impazzito. 35 anni dopo, in quello stesso paesino del New Jersey, per la prima volta dopo il truce fatto di sangue si ripete il ballo di fine scuola... durante la festa un soldato, con il volto coperto, si scatena contro coppiette isolate compiendo una vera e propria mattanza....
Notevole slasher che si colloca nel filone avviato da Halloween e Venerdì 13, ma imbastendo un riuscito contorno di mistero circa l'identità del killer e facendo uso di cruenti effetti speciali -opera dell'outsider Tom Savini- estremamente realistici e ancora oggi (ad oltre 35 anni di distanza) impressionanti. Il regista Joseph Zito dimostra una certa predisposizione al genere come poi conferma qualche anno più tardi, girando il miglior sequel di Venerdì 13 (il quarto capitolo).
Rosemary's killer non ha tempi morti e sin da subito si spinge nel vivo dell'azione resa decisamente incalzante dalla efficace regia e da una sceneggiatura che valorizza ogni minuto del racconto, riuscendo a raggiungere l'apice della tensione quando la "final girl" si nasconde nella casa dello spietato serial killer.
Da menzionare anche un cast interessante nel quale risalta Farley Granger, attore ben noto ai cultori del cinema italiano anni '70.
Gioiellino che era praticamente scomparso dalla circolazione, non essendo mai stato trasmesso in televisione a causa del feroce realismo che lo pervade ed ora riproposto dalla Sinister film in una (purtroppo) mediocre edizione home video caratterizzata dalla totale assenza di contenuti speciali e, cosa peggiore, da una traccia audio italiana molto "intubata", alla quale è preferibile quella inglese. In conclusione, si tratta di un titolo consigliatissimo agli appassionati del genere già menzionato (Halloween & C.).
Curiosità: l'impressionante e realistica scena con esplosione del volto provocato da un colpo di fucile è un marchio di fabbrica per l'effettista Tom Savini già efficacemente proposta in Maniac (diretto con classe da William Lustig) e nel qual film Savini stesso è vittima colpita in viso, mentre è in auto, da un colpo di fucile ravvicinato.
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