Regia di Liliana Cavani vedi scheda film
Supera la sufficienza abbondante, grazie alle buone interpretazioni (quasi improvvisate), di Tom Berenger e Marcello Mastroianni
La intricata vicenda si dipana faticosamente attorno ad una ragazza, Nina (Eleonora Giorgi), appartenente ad una famiglia italiana da tempo emigrata in Marocco. Il patrigno Enrico (Marcello Mastroianni) è in carcere sotto l'imputazione di aver ucciso la madre di Nina, che lo aveva sposato in seconde nozze. Si saprà alla fine che la donna si era suicidata avendo scoperto che questo secondo marito era l'amante di Nina. Questa, al corrente dei fatti, tiene il patrigno in carcere per poterlo dominare e possedere esclusivamente. A tale scopo lo fornisce del molto denaro necessario a trasformare il carcere in un regime di semilibertà; tiene segregata nella sontuosa villa la nonna impedendole di far ottenere al carcerato il perdono giudiziario, con la complicità di Sarah, una domestica che a sua volta ha da nascondere una lebbra incipiente. Il denaro Nina se lo procura organizzando, a beneficio dei turisti, sopralluoghi in locali dove dominano la droga e le perversioni del sesso. Un giovane americano, Matthew (Tom Berenger), se ne innamora, riesce ad avvicinare la nonna di Nina e a farla incontrare con il carcerato che, ottenuto il perdono, riacquista la libertà. Matthew e Nina si sposano e si stabiliscono in Italia. Qui li raggiunge Enrico e la ragazza, morbosamente attratta verso di lui, lascia Matthew e va a vivere con il patrigno che, ormai vecchio e depresso, non ha più bisogno del carcere per appartenerle anima e corpo.
normale
Eleonora giorgi una pessima attrice, e la regia di Liliana Cavani che doveva dare molto di più
Buona interpretazione
attrice mediocre, inconsistente
Buona interpretazione
insufficiente, è una regista molto brava poteva dare molto di più
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