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The House of Branching Love - La Casa degli amori stabili

Regia di Mika Kaurismäki vedi scheda film

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La recensione su The House of Branching Love - La Casa degli amori stabili

di supadany
7 stelle

La Guerra dei Roses” in salsa finlandese con il gioco di coppia condito da amanti, amici, prostitute, criminali e vecchi legami di sangue che tornano improvvisamente a galla, proprio come un rapporto matrimoniale sembra essere ormai naufragato.

Juhani (Hannu-Pekka Bjorkman) e Tuula (Helina Knihtila) decidono di divorziare, ma rimanendo sotto lo stesso tetto almeno fin quando non riusciranno a vendere la loro casa.

Entrambi intanto cercano nuovi partner soprattutto per il desiderio di dar fastidio all’altro, così Juhani riallaccia i rapporti col fratello minore Wolffi (Antti Reini) per ingaggiare una prostituta.

La scelta ricade su Nina (Anna Easteden) che però si trova ricercata dal boss Yrsa (Kati Outinen) in quanto ritenuta responsabile di averle sottratto 60000 euro.

 

Le schermaglie d’amore riempiono questa commedia con qualcosa di più, forse anche troppo, tanto che dopo un inizio tendente al dramma sentimentale (con anche alcune riflessioni importanti come l’importanza della soddisfazione per rendere nella vita sociale) entrano in scena sempre più personaggi che fanno man mano mutare gli equilibri.

Le bizze dei due coniugi 35enni, ma dall’aspetto fisico ben più degradato (segno appunto di una convivenza infelice e dolorosa per alcuni motivi che verranno spiegati), non finiscono mai, ma il panorama si fa da un lato più spensierato, con amanti e amici tutti alla ricerca di sesso nella loro casa, e dall’altro più pericoloso con Yrsa sempre più sulle tracce di Wolffi e Nina.

Tanti ingredienti che si accavallano nella concitata parte finale, nella quale non mancano colpi di scena, come un incontro inaspettato (e francamente fin troppo improbabile), personaggi che cambiano rapidamente visuale di gioco e tanti pezzi che finiscono riposizionati.

Un po’ caotico, ma l’atmosfera nordica così distante dalle nostre abitudini, nonostante il vicino impiccione che fa sovente capolino in scena, genera comunque un po’ di curiosità.

Probabilmente all’opera di Mika Kaurismaki, fratello maggiore del più quotato Aki, manca un po’ di coesione, ma non è certo povera di spunti per quanto non sempre tutto fili liscio e per segno.

Commedia quindi energica, segnata da volti diversi ed interessanti, che ha tutto per intrattenere, ma non abbastanza per convincere fino in fondo.

Scompaginata.

 

Mika Kaurismäki

Non gli manca l'iniziativa, ma non tutte le idee funzionano come ci si aspetterebbe.

Discontinuo, ma energico.

Elina Knihtilä

Personaggio il suo ricco di risvolti diversi rappresentati il più delle volte piuttosto bene.

Hannu-Pekka Björkman

Piuttosto simpatico nella sua goffaggine.

Atipico.

Antti Reini

Volto ruvido forse non sfruttato al meglio, ma comunque significativo.

Anna Easteden

Piuttosto carina nel ruolo di prostituta braccata dalla malavita.

Tommi Eronen

Ci mette energia.

Kati Outinen

Amuleto del fratello Aki, qui al servizio di Mika in una parte secondaria che trova il suo spazio nel caotico finale.

Più che sufficiente.

Kari Väänänen

Sufficiente.

Ilkka Villi

Oggetto nelle mani di Tuula e poco sviluppato.

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