Regia di Hal Ashby vedi scheda film
Aprendosi con L'incompiuta di Schubert, il film si sviluppa attorno alla figura di Chance e proprio tramite l'ingenuità, la purezza, ed in un certo senso la sua "alienazione" vengono amplificate tutte le storture del mondo contemporaneo. Vissuto in un'elegante residenza di Washington, da cui non si è mai allontanato, apprendiamo che Chance ha dei limiti mentali, è infatti analfabeta, indifferente ai sentimenti altrui, salvo mantenere una totale buonafede ed una purezza totale verso chiunque incontri, e veniamo a sapere che l'unico contatto con il mondo esterno nella sua vita è stato dato dalla radio (prima) e dalla televiosione (poi). Allontanato dalla casa dove ha sempre vissuto, una volta che l'anziano proprietario è deceduto, Chance si aggira spaesato per le strade della città. Un banale incidente fa si che lui venga scambiato per un influente uomo d'affari in decadenza, Chance arriva, grazie al susseguirsi di una serie di equivoci, tra le stanze dei più eminenti personaggi della politica e dell'economia: nel giro di pochi giorni l'anziano magnate che lo ospita nella sua residenza gli fa incontrare il Presidente degli Stati Uniti e ben presto arrivano inviti della stampa, delle televisioni, richieste di scrivere libri.
Non poche le attinenze con il personaggio di Forrest Gump che vedrà la luce una quindicina di anni dopo: entrambi sono frutto di equivoci, di un caso che li pone al di sopra delle loro oggettive capacità (meraviglioso l'incontro tra Chance ed un editore che gli propone di scrivere un libro e nonostante Chance risponda di non sapere né leggere né scrivere questi continua ad interpretare erroneamente le sue risposte). Bellissima in generale la struttura dei dialoghi, nei quali Chance risponde sempre con frasi banali, che vengono scambiate per profonde metafore (la cura del giardino e la situazione economica del momento) o per una straordinaria ironia.
In una struttura molto poetica, che raggiunge l'acme con il finale di Chance che cammina sulle acque, che lascia aperta più di una interpretazione, vi sono anche alcuni difetti: in alcuni casi il ritmo latita e si avvertono delle lungaggini di troppo.
La confezione del film è curatissima: una fotografia patinata ed elegante, musiche sommesse e malinconiche e chiaramente interpreti eccezionali. Peter Sellers è stupefacente nel ruolo di questo candid che si affaccia su un mondo a lui sconosciuto, Douglas, premiato con l'Oscar è abilissimo a dare tratti di umanità ad un vecchio e malato uomo d'affari.
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