Regia di Hal Ashby vedi scheda film
La magnetica presenza in scena di Peter Sellers giustifica ampiamente le divagazioni comiche: io l'ho trovato semplicemente irresistibile e mi sono sorpreso a ridere "risate d'altri tempi".
Dopo aver letto l'insolito libro di Jerzy Kosinski, mi è venuta la curiosità di verificarne la (non facile) resa cinematografica nell'omonimo film "Oltre il giardino". Lo scrittore polacco è anche lo sceneggiatore del film, coincidenza che apprezzo perché chi deve intervenire su un proprio lavoro è più libero di apportare le modifiche necessarie al nuovo linguaggio. Nel caso di specie gli interventi sulla trama sono minimi e apparentemente irrilevanti, eppure trasformano l'atmosfera generale della storia: nel libro ha le tinte della fiaba poetica, mentre nel film privilegia l'umoristico e il grottesco. Non comprendo perché Filmtv.it cataloghi il film nel genere "Drammatico" quando "Commedia" sarebbe più calzante, credo. E' vero che, rispetto al libro, certe forzature appaiono più stridenti: è difficile credere che tutti, proprio tutti, si bevano la favola del brillante sconosciuto; lo strano ruolo del medico curante lascia intendere a più riprese che alla fine l'inganno verrà scoperto. D'altro canto, la magnetica presenza in scena di Peter Sellers giustifica ampiamente le divagazioni comiche: io l'ho trovato semplicemente irresistibile e mi sono sorpreso a ridere "risate d'altri tempi". Altro contrasto: mentre il libro è (forse eccessivamente) breve e si conclude quando avrebbe ancora altro da dire, il film si dilunga quei 15-20 minuti di troppo, per la semplicità della storia che racconta. In sintesi, due ore piacevoli. Consigliato. 7
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