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Oltre il giardino

Regia di Hal Ashby vedi scheda film

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La recensione su Oltre il giardino

di maso
8 stelle

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L'ultimo grande ruolo di Sellers per il cinema è un giardiniere efficentissimo e senza passato che ha trascorso la sua esistenza all'interno della casa in cui cura la flora, le sua conoscenza della vita è pari a quella di un bambino di 5 anni e l'unico legame con l'esterno è la televisione con la quale conosce il mondo in maniera totalmente distorta.

Un mattino la scontrosa governante di colore trova l'anziano padrone di casa morto e Chancy Gardner è costretto ad andare per la prima volta oltre il giardino a vedere il mondo senza lente.

La sequenza che segue scandita da una stupenda versione funky di Così parlò Zarathustra di Eumir Deodato è assolutamente fantastica da antologia, il nostro atipico eroe da subito sfoggio della sua genuina ignoranza con risultatati comici surreali come quando ferma una donna di colore e le chiede di preparargli la colazione, ai teppisti che lo minacciano punta contro il telecomando che però non cambia canale, sembra uscito da un quadro di Magritte quando marcia spedito con bombetta ed ombrello su di uno stretto camminatoio che separa colonne di auto al rientro dal lavoro, è ormai sera quando imbambolato davanti ad un negozio di televisori viene urtato da una limousine appartenente ad un ricco finanziere molto malato amico stretto del presidente, Chancy viene invitato ad essere curato nella gigantesca casa del politico e qui inizia la sua escalation verso la popolarità dato che la sua presenza mistica, le sue domande surreali, le sue disquisizioni in botanica conquistano tutti e vengono scambiate per pillole di saggezza dall'alta società.

Il presidente in un primo momento sospetta sia una spia dell'est ma in seguito ricorrerà anche lui ai suoi importanti consigli ma solo a noi spettatori verrà mostrato chi è davvero Chancy in una ipnotica ultima scena.

Hal Ashby filma con grande bravura un ottimo script e realizza un'opera unica che cerca di criticare l'era della televisione che crea i suoi mostri ed annienta le menti, la versione italiana è più debole di quella originale perchè molti giochi di parole della lingua inglese si perdono nella traduzione a partitre dal nome del protagonista che da noi è diventato un ibrido con Chancy come primo nome e Giardinere come cognome il che suona un po' forzato nonostante ciò la comicità surreale del film emerge fluida in molte scene come quando Chancy chiede all'addetto all'ascensore quanto resteranno in quella piccola stanza.

Gli attori sono tutti in parte e un po' attempati, fra loro svetta ovviamente il grande Sellers che ha voluto fortemente questo ruolo, quasi a volersi accomiatare dal mondo con un film importante da vedere e ricordare.

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