Regia di David O. Russell vedi scheda film
Film strano e allo stesso tempo interessante. Uno studio approfondito del disturbo bipolare, particolareggiato da scene memorabili. Grandi le interpretazioni di Cooper e la Lawrence.
"Credo che a volte ci impantaniamo in questo stato di negatività ed è un veleno come nient'altro."
~Pat Solitano
Pat Solitano (Bradley Cooper) é un uomo affetto da disturbo bipolare: ha perso la casa, il lavoro e la moglie, sorpresa mentre faceva sesso con un altro uomo (probabilmente suo amante). Dopo aver passato otto mesi in un ospedale psichiatrico, torna a vivere dai suoi genitori, in Philadelphia. Qui vi incontra Tiffany (Jennifer Lawrence), una donna che ha avuto un passato da prostituta: entrambi hanno perso il lavoro e lo stesso disturbo e, dopo alcune incongruenze, riescono a diventare amici, condividendo maggior parte del loro tempo stando insieme.
Una persona qualunque che, nelle informazioni, si ritrova il genere "commedia", esce fuori dallo spettacolo trovandosi davanti un dramma epocale, che riesce a intrattenere non solo per quanto riguarda lo stupendo ritmo, ma per le situazioni naturali, seppur leggermente diverse dalle aspettative, capacitano la visione allo spettatore. Cooper ha realizzato un ottimo lavoro: il suo contributo da protagonista mi ha fatto cambiare idea sulla sua recitazione. É molto naturale, rispecchia molto le caratteristiche del personaggio, ed é realistico più che mai. La Lawrence.. é la Lawrence. Non avevo mai visto, prima di questo film, un ruolo migliore per quest'attrice: é un mostro di personaggio, studiato per bene per controbattere o unire il protagonista ad esso. Ma devo ammetterlo: il personaggio che mi ha fatto più tenerezza é stato Robert De Niro, che interpreta il padre di Pat. De Niro, negli ultimi anni, ha partecipato a molte vomitate di pellicole e non, anche se devo ammettere che in questo ruolo mi ha leggermente commosso, poiché é difficile impersonare il padre che combatte, metaforicamente e letteralmente, con un figlio che non vuole capire; ruolo da apprezzare, perciò. Prima ho detto che alcune scene erano diverse da come me le aspettavo.. correggo: nei primi minuti vi sono alcune scene forzate, inerenti al comportamento naturale di Pat. Secondo me, avrebbero fatto meglio ad introdurre qualche caratteristica senza forzare, sin dall'inizio, l'aspetto cupo ed introverso del personaggio. Questa commedia drammatica, anche se io lo vado a catalogare come "drammatico", l'ho amata alla follia. Il regista ha molto puntato alle emozioni da esporre: in particolare la compassione. Compassione per i personaggi principali. Compassione per tutto ciò che accade intorno ad essi. Compassione per la capacità comunicativa che film rari, o poco intelligenti, come questo riescono a dare.
Commovente come non mai.
8½.
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