Regia di David O. Russell vedi scheda film
Un prodotto mainstream perfettamente funzionante. Sembrerebbe ambizioso nell'affrontare il tema complesso della bipolarità, invece opera una grossa semplificazione descrivendo in realtà due ragazzi in crisi post-traumatica (scatenata rispettivamente da tradimento e lutto) che a dispetto di ricoveri, dottori e farmaci, ritrovano l'equilibrio impegnandosi in un'attività costruttiva e soprattutto grazie alla più efficace delle cure: l'amore. Il messaggio è incoraggiante, ma anche un po' scontato e superficiale. Per il resto c'è tutto il corredo standard delle commedie hollywoodiane che riempiono le sale al sabato sera: dialoghi ad effetto, recitazione ipergesticolante, un po' di sport che piace agli uomini, la gara di ballo che piace alle donne, una sfida da superare, qualche comprimario divertente. Jennifer Lawrence era molto più selvatica, e bella, in "Un gelido inverno". Nella parte della madre di lui l'australiana Jackie Waever che, splendida matriarca criminale in "Animal Kingdom", qui è del tutto sprecata in una perenne espressione compassionevole. De Niro ancora una volta nei panni dell'italoamericano che si arrangia, con bracciale e anello d'oro, che dire? Durante la visione ho avuto più d'un moto di insofferenza... come si dice educatamente in questi casi "non è il mio genere".
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