Regia di David O. Russell vedi scheda film
Non fatevi ingannare dal dozzinale titolo italiano: banale e del tutto arbitrario, è una brutta scelta da catalogo di serie B, da fondo di magazzino della più scontata commedia americana. Passando ai contenuti, invece: con grande equilibrio tra i generi, David O. Russell compie una pregevole opera di funambolismo rimanendo perfettamente in bilico tra commedia e dramma, volando alto e lasciandosi sotto lo spettro della volgarità, dei cliché fini a se stessi, della spersonalizzazione dei caratteri, del sorriso finto-brillante-plasticoso o degli istrionismi degli onemanshow. E via invece con un potente gioco di carte scoperte, di armadi e scheletri sbattuti in faccia con coraggio e ampio spettro di umanità, con un linguaggio non assolutorio nè critico, una messa in scena semplicemente vera e/o verosimile nella sua complessità, nella sua drammatica ed attuale tragicità. Ci sono i traumi da articoli di cronaca, ci sono famiglie con complicazioni e problematiche del tutto anticonsolatorie, ci sono turbe psichiche meno patologiche di quanto possa apparire (e dunque non così lontane dallo spettatore), il tutto condito da brio. Ottime interpretazioni attoriali, buona sceneggiatura, un giusto e dovuto lieto fine, un'eccellente scelta registica nel gestire coralmente un film solo apparentemente semplice, in realtà ben calibrato e governato con oculatezza e maturità. Si sorride, perchè lo humour è ben dosato ed efficace, ci si commuove, ci si emoziona, si pensa. Che volere di più? Oscar alla Lawrence, giovane con una gran carriera davanti.
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