Regia di Mabrouk El Mechri vedi scheda film
Grazie al brillante esordio (“JCVD”, 2008) Mabrouk El Machri si è meritato l’occasione del grande salto con una produzione importante (basta già leggere i nomi presenti nel cast per capirlo), purtroppo la spreca completamente mettendo in scena un action-thriller imprevedibile, ma solo perché scompaginato, per niente credibile e privo della necessaria tensione (oltre che banale nelle parti d’azione).
Will Shaw (Henry Cavill) raggiunge la famiglia in Spagna per trascorrere qualche giorno di spensierata vacanza, ma finisce ben presto in un intrigo molto più grande lui.
Infatti i suoi cari vengono rapiti e scopre che suo padre (Bruce Willis) è da sempre un agente della CIA; braccato da agenti corrotti dovrà capire cosa è realmente successo e di chi può davvero fidarsi.
La possibilità di vedere nello stesso film due icone come Bruce Willis e Sigourney Weaver mi aveva fatto venire l’acquolina in bocca, purtroppo basta poco per capire che i due non si ritrovano nella situazione più adatta per poter ben figurare.
Un po’ per oggettività della situazione (uno dei due avrà vita breve nel racconto), ma soprattutto perché il film non funziona, non trova mai il passo giusto (il ritmo sale e scende trovando in entrambi i casi poche soluzioni non dico significative, ma almeno salvabili) ed alterna buchi evidenti, propri del soggetto ma in alcun modo mitigati nelle immagini, ad incongruenze ardue da perdonare a cuor leggero.
In più vige una sorte di preoccupante superficialità (a partire dell’ennesimo personaggio catapultato dal nulla in un intrigo che dovrebbe vederlo fuori dai giochi fin da subito), così che un cecchino ha la mira variabile (chi deve essere fatto fuori dalla trama viene steso con un colpo infallibile, l’altro vien mancato ripetutamente anche da pochi passi) e Madrid può essere messa a ferro e fuoco senza che nessuna autorità del posto si metta in mezzo (tra incidenti stradali, sparatorie, civili eliminati senza alcun motivo ed una colluttazione in discoteca di fronte a migliaia di persone).
Peccato perché la capitale spagnola offre uno sfondo tutt’altro che malvagio (poi i miei ricordi sono legati al Fabrik, famosa discoteca madrilena, un attimo di esaltazione che poco aggiunge al film), perché sprecare una Weaver in versione dark è un delitto e perché molti aspetti negativi si potevano quanto meno levigare senza troppi patemi visto quanto sono lampanti.
Purtroppo anche il finale fila via, per così dire, liscio e senza aggiungere qualcosa di importante (se non la sprecata apparizione di un caratterista di classe come Colm Meany), la regia trova giusto un paio di guizzi abbandonati a se stessi (un paio di virtuosisimi che al cospetto della piattezza generale risaltano ancora di più) ed il risultato finisce così con l’essere deludente e negativo.
Uno spreco totale.
E' vero che i difetti più evidenti alloggiano nella sceneggiatura, ma un regista in corso d'opera dovrebbe essere in grado di apportare aggiustamenti almeno laddove le cose non funzionano fin troppo chiaramente.
A livello tecnico ha un paio di virtuosismi, ma per il resto non riesce a farsi notare positivamente nemmeno in questo campo (tutto molto ordinario).
Il suo personaggio, l'ennesimo malcapitato che si trova a fronteggiare una situazione più grande di lui, è scritto male e lui si dimostra ancora acerbo per porre qualche freno ad una situazione negativa.
Modesto.
Altro personaggio presentato in maniera superficiale.
Presenza poco corposa anche in termini di minutaggio e del tutto trascurabile per impatto.
Evitabile.
Uno dei difetti principali del film è che spreca in malomodo un asso come lei qui poi nei panni di un personaggio assai negativo.
Peccato.
Potrebbe dare un pò di freschezza latina, purtroppo anche nel suo caso il personaggio è presentato in maniera raffazzonata.
Poco significativa.
Poca gloria nelle vesti della madre del protagonista.
Nei panni del proprietario del Fabrik, la discoteca dove si svolge una piccola parte dell'azione.
Trascurabile.
Tra i vari comprimari è quello con il miglior impatto, anche perchè espressivamente e caratterialmente pare avere qualche attributo in più.
Largamene sufficiente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta