Regia di Mabrouk El Mechri vedi scheda film
Non è pessimo o mediocre come credevo che fosse. Temevo decisamente peggio. Tutto sommato non mi ha annoiato, dato il ritmo concitato, e senza troppe pretese potrebbe anche soddisfare abbastanza chi non disdegna i canoni tipici dei film thriller d'azione. Tuttavia non si può non notare quanto alla dinamicità della conduzione corrisponda un'inadeguata reggenza a livello di contenuti, di una povertà disarmante.
Spiace veder dilapidate delle buone intenzioni e intuizioni. La trama è abbastanza concisa e a tratti efficace, ma, pur vantando presupposti potenzialmente interessanti, finisce per adagiarsi su risoluzioni predicibili e abusate o di dubbia plausibilità (qualcuna rasenta il pretestuoso). Strappando involontariamente qualche sorriso di biasimo. Un solo colpo di scena funziona, mi sento di darne atto, perché inatteso. I protagonisti sono sciaguratamente maltrattati, nel senso che delude la loro caratterizzazione. Henry Cavill (Will Shaw) riesce comunque a non sfigurare, nonostante il copione che si ritrova, sostenendo abbastanza bene la parte, cui si dimostra adeguato. Di contro, Bruce Willis (Martin Shaw) e Sigourney Weaver (Jean Carrack) non sono posti nelle condizioni di restituire grandi interpretazioni. Svolgono più una mera funzione di "esca" per gli spettatori, attirando grazie ai loro nomi altisonanti. Nel mio caso la strategia ha funzionato, appunto. Gli altri volti non si distinguono per qualità particolari.
Il comparto tecnico non è malvagio. L'andamento è veloce e adrenalinico, in un susseguirsi di sparatorie, violenza e inseguimenti, purtroppo in netta dominanza in rapporto all'approfondimento psicologico. La regia ordinaria di Mabrouk El Mechri vanta però il supporto di una colonna sonora funzionale.
Rimane il mistero circa il titolo, La fredda luce del giorno, molto poetico ma il significato del quale è lasciato alla nostra libera comprensione. Per quanto mi riguarda, si conferma un arcano irrisolto.
Il giovane uomo d'affari Will Shaw arriva in Spagna per una vacanza in barca con la sua famiglia. Quando i suoi parenti vengono sequestrati da quelli che si rivelano essere degli agenti segreti impegnati a recuperare una misteriosa valigetta, egli si ritrova a dover scappare. Con i rapitori impegnati nel conto alla rovescia, la polizia spagnola che gli sta con il fiato sul collo per un omicidio che non ha commesso e diversi killer statunitensi alle costole, Will fugge attraverso Madrid, sforzandosi di far luce su questa cospirazione.
Le musiche di Lucas Vidal non sono disprezzabili. Adatte al genere, accompagnano le immagini senza sbavature.
Una parola: sceneggiatura.
Will Shaw, il protagonista. Meglio di altri suoi coetanei colleghi, sebbene il personaggio non sia dei migliori.
Ridotto nella particina di Martin Shaw, il padre del protagonista. Talento sciupato.
Non è un ruolo di grande impegno, questa Jean Carrack, ed ella ne subisce i limiti.
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