Espandi menu
cerca
La fredda luce del giorno

Regia di Mabrouk El Mechri vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 318
  • Post 219
  • Recensioni 6726
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La fredda luce del giorno

di alan smithee
6 stelle

Un aitante ragazzone americano con alcune problematiche lavorative inerenti l’attività che lo vede occupato – a quanto sembra piuttosto in crisi – raggiunge la sua famiglia, in vacanza in barca presso una amena località balneare spagnola. Rivede il fratello minore, la nuova fidanzata di quest'ultimo, l’adorata madre il l’enigmatico ed un po’ autoritario padre (Bruce Willis in poco più che un cameo).
Un piccolo infortunio occorso alla ragazza del fratello  durante una regata, fa sì che il nostro protagonista sopraggiunga a nuoto nella cittadina più vicina per acquistare farmaci di primo soccorso. Al suo ritorno alla spiaggia, nota che l’imbarcazione non c’e’ più. La ritrova dopo affannose ricerche, alla deriva in un golfo isolato: ma della sua famiglia nessuna traccia.
Le ragioni di questa sparizione si chiariranno (più o meno bene) piuttosto presto; ed emergerà in questa occasione pure il lato oscuro e sconosciuto della figura paterna, tallonata da una killer spietata che non molla la presa (una fredda ed efficace Sigourney Weaver che ci piace sempre quando riveste i ruoli da perfida prepotente, risoluta e glaciale).
Inseguimenti veloci, spesso in macchina e girati con una certa ordinaria perizia, una valigetta misteriosa (wow che guizzo di originalità!), una bella sorellastra spuntata come dal nulla per un minimo sindacale di suspence tutto miscelato in un thriller passabile che ambirebbe a raggiungere anche di sfuggita le atmosfere hitchcockiane dei famosi thriller dell'insuperato maestro, guardando in particolare (ma restando scientemente distante anni luce) a quelli con ambientazione europea e che tanto magnificamente indelebili restano nella memoria di noi spettatori; ma serve soprattutto a Henry Cavill, bellone e prossimo Superman per il dinamico regista di “300”, ad arricchire il suo carnet interpretativo in attesa della (probabile) consacrazione, ed in cui il volonteroso attore si impegna molto ed in fondo non sfigura quanto a doti recitative, pur messe tendenzialmente in ombra dalla prepotente ed esuberante prestanza fisica, peraltro non ostentata ma tenuta il più possibile pudicamente sottotono.
 
 
 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati