Regia di Martin Ritt vedi scheda film
Un uomo, una donna, un bandito e tre versioni differenti dello stesso delitto. Sarà un quarto e inaspettato testimone a sciogliere il nodo gordiano. Rashomon in versione western, decisamente consigliato.
Pellicola davvero affascinante. Pur avendo visto Rashomon, ci ho messo un po' a trovare le somiglianze, in effetti i richiami sono evidenti ma questo non toglie forza a questo film che reinterpreta il soggetto di Kurosawa in chiave western, avvalendosi di un cast ottimo. Paul Newman in quegli anni era onnipresente e zompettava in tutti i generi, non sempre con risultati brillanti, ma qui tutto sommato il suo è un personaggio ben reso, sebbene mi sento di segnalare piuttosto Claire Bloom, un giovanissimo William Shatner e il sempre bravissimo Edward G. Robinson. La tensione del film non è data tanto dagli eventi quanto dall'incertezza provocata dalla discordanza delle versioni prodotte dai vari testimoni dell'omicidio. Questo costringe lo spettatore a un continuo sforzo di meningi per raccapezzarsi e trovare un filo conduttore a tutto. La versione finale sembra quella che farà quadrare il cerchio, sebbene restino inevibilmente degli interrogativi senza risposta.
Film atipico, le cui atmosfere risultano efficaci e gli interpreti in buona forma, malgrado ci sia un po' di recitazione di maniera. Molto particolare, lo consiglio.
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