Regia di Shinsuke Sato vedi scheda film
Per fare un becero gioco di parole possiamo subito dire che questo Gantz:Perfect Answer non è la risposta perfetta a tutti i dubbi lasciati in sospeso dal primo capitolo.
Sequel girato quasi in contemporanea il film di Shinsuke Sato sembra voler offrire solo un ampliamento della descrizione del mondo tratteggiato nel primo capitolo.
Proprio per questo nonostante inizi con una sorta di riassunto della puntata precedente è consigliato maggiormente a chi ha visto il primo capitolo, non fosse altro per la familiarità che ha con il pregresso dei protagonisti e con le ambientazioni.
In Gantz: Perfect Answer vengono introdotti nuovi personaggi come quelli degli ex giocatori trapassati e riportati misteriosamente in vita(tra cui uno con una vistosissima capigliatura afro) per combattere alieni rognosissimi, così come viene introdotto un personaggio di rilevanza dubbia nella narrazione che è quello dell'investigatore.
A essere maliziosi può essere considerato come il trait d'union tra questo e un possibile terzo capitolo non ancora realizzato.
Purtroppo ampliando il numero di personaggi è inevitabile che il film per seguire le varie sottotrame perda di compattezza ,considerando anche che la loro caratterizzazion risulta abbastanza superficiale come era accaduto già nel primo capitolo.
Il rapporto tra Kei Kurono e Masaru Kato evolve verso la fratellanza anche a costo di un sacrificio mentre molti degli altri personaggi coinvolti non lasciano il segno.
Gantz:Perfect Answer è inoltre appesantito da una lunga parte iniziale piuttosto inerte.
Altra debolezza da sottolineare, ma credo che questo sia un dato di fatto comune ai film di supereroi è che il dramma dei due protagonisti(Kato ha perso il fratellino, Kei Kurono vede la sua amata Tae Kojima indicata da Gantz come prossimo bersaglio da centrare in cambio di un punteggio elevatissimo con il solo risultato di scatenare una caccia spietata) non sia approfondito a dovere.
Questi difensori dell'umanità in tutina nera sembrano sempre più dei men in black nipponici senza un minimo di ironia.
Gli effetti speciali sono ancora più convincenti che nel primo capitolo, gli scenari sono efficaci e c'è una sequenza di combattimento all'interno di alcuni vagoni della metropolitana che è girata come il dio del cinema comanda.
Nel complesso è però meno riuscito del primo capitolo per come appare slegato al suo interno, probabilmente per l'esigenza di attenersi alle tavole del manga da cui è tratto che però è sviluppato su una distanza considerevolmente più lunga.
Uscito nei cinema giapponesi appena due mesi dopo il primo capitolo , anche questo è stato un buon successo al box office non arrivando però agli incassi del primo film.
Il finale è naturalmente aperto a sequels.
Disponibile con i sottotitoli in italiano.
si riscatta solo nelle brillanti sequenze di combattimento
più melodrammatico rispetto al primo film
efficace nella sua monoliticità.
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