Trama
Tobin Frost (Denzel Washington) ha eluso la cattura per oltre un decennio. Ex agente dell'Intelligence, ha rinunciato alla sua attività per tradire il governo americano e vendere i segreti militari in suo possesso al miglior offerente, provocando danni incommensurabili. Una volta catturato, Frost ha promesso la rivelazione di un segreto e, per metterlo al sicuro, gli Stati Uniti lo trasferiscono in una casa protetta che si trova a Cape Town, in Sud Africa. Un gruppo di mercenari riesce però a raggiungere la residenza e distruggerla. Per scoprire chi siano i responsabili di tale attacco e capire di chi fidarsi o meno, Frost si ritrova costretto a scappare in compagnia dell'agente Matt Weston (Ryan Reynolds), sua guardia, trasferito da poco in Sud Africa e deciso a dimostrare tutto il suo valore.
Approfondimento
UN THRILLER ACTION ETICO
David Guggenheim, autore della sceneggiatura, ha lavorato per dieci anni per il settimanale US Weekly e dai fatti di cronaca e politica internazionale ha tratto spunto per decine e decine di sceneggiature, senza che mai nessuno si sia mai interessato realmente ai suoi lavori. Nel caso di Safe House è andata invece in maniera diversa. Sin dalla prima lettura, il produttore Scott Huber non ha avuto dubbi: i personaggi e la vicenda raccontata erano così veritieri da sembrare reali. Nonostante molti film avessero trattato il tema del "luogo sicuro" questa volta a impressionare è il punto di vista adottato, appartenente a un guardiano, cioè a qualcuno che vive all'interno del luogo per scelta e non per obbligo, a stretto contatto con una testa calda pronta a ribaltare le regole del gioco. Sotto la maschera del thriller d'azione, in cui ogni luogo è supervisionato da un ex collaboratore della Cia, si nasconde quindi una storia giocata sulla psicologia di due personaggi multidimensionali, novelli Caino e Abele, chiamati a interrogarsi sul concetto di integrità: a un vecchio guerriero che sa che il mondo è corrotto si contrappone un giovane pistolero che crede nei suoi ideali quasi romantici, secondo i quali la buona volontà prevarrà sempre. Due personaggi a prima vista antitetici ma in perfetta simbiosi grazie alla sceneggiatura lineare: il loro non è un rapporto di contrapposizione ma, pur non parlando di amicizia, un legame di collaborazione simile a quello che si instaura tra un mentore e una nuova leva, basato sull'evoluzione del grado di fiducia che hanno imparato a riporre l'uno nell'altro come prigioniero e carceriere.
IL SOCIOPATICO E IL SOGNATORE
Il primo a credere nella forza psicologica del progetto è stato Denzel Washington che ha accettato la parte dell'ex spia traditrice senza nemmeno leggere il copione ma ascoltando il racconto del regista e dello sceneggiatore fatto durante una semplice pausa pranzo. Cogliendo la possibilità di ritornare a un tipo di personaggio che aveva interpretato nei primi anni di carriera, Washington va alla ricerca del lato oscuro della sua spia, dei motivi che lo hanno portato al tradimento della Cia, l'organizzazione in cui per molto tempo aveva creduto e per cui aveva anche messo a repentaglio la sua stessa vita. Basandosi sulla lettura del libro Il sociopatico della porta accanto della dottoressa Stout, l'attore ha fatto sì che il suo Tobin fosse un sociopatico per eccellenza.
Sfidando il luogo comune che vuole il sociopatico come una persona violenta, lo ritrae invece come un abile bugiardo e manipolatore, l'agente perfetto per la Cia, capace di non avere coscienza, sensi di colpa, rimorsi o preoccupazioni per le persone che gli stanno intorno.
Al contrario di Tobin, l'agente Matt Weston rappresenta invece il sognatore per eccellenza, colui che spera al tempo stesso di crearsi una famiglia con la fidanzata e di diventare un vero agente della Cia. Per lui, non esistono zone d'ombra o doppi fini: il mondo è ripartito in buoni e cattivi ma la sua ferrea etica è costretta a essere rivista e la bolla di cristallo in cui vive si infrangerà inevitabilmente con il mondo circostante, andando incontro a una trasformazione che somiglia piuttosto a una regressione verso gli istinti primitivi di sopravvivenza.
Note
Espinosa dosa secondo le necessità narrative i movimenti di macchina, evitando di appesantire con adrenalina in camera a mano i momenti di stanca e concedendo allo spettatore vie di fuga emotive dai pestaggi duri e dai proiettili a pioggia. Evitata l’isterica “trappola Bourne”, si cerca il realismo e in larga parte lo si trova, nonostante alcuni vuoti di credibilità negli inseguimenti sui tetti e in auto. Tra sorprendenti colpi di scena intermedi e un finale telefonato, la rigidità (in)espressiva di Reynolds è il contrappunto agli incessanti ammiccamenti di Washington, corpo saturo di uno spionaggio americano che finalmente prova a uscire dal prato sempre(meno)verde di Greengrass. E non è poco.
Trailer
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Commenti (8) vedi tutti
Buon film con ottimi interpreti. Due ore spese bene. Voto 7
commento di DecimoNon se ne può più di questi film commerciali tutti uguali che non hanno niente da dire. Solo intrattenimrnto per sittosvilupoati. Voto1
commento di eit20Thriller spionistico discreto e dal buon ritmo. Visti i protagonisti avrebbe giovato un po' di ironia in più. Ma nel complesso funziona. Voto 6,5
commento di lucalombo82Spy story di routine con buon cast .
leggi la recensione completa di daniele64Buona azione ed effetti. Tensione altalenante. Scenografia molto lineare e non troppo curata. Alcune scene di qualità discutibile. Buono il realismo degli esterni.
commento di bebabi34un bel film ,ottimo Denzel come sempre…
commento di danandre67Film d'azione carino con una trama tuttavia poco originale, ottimo come sempre Denzel Washington.
commento di ironsaxL'idea non è male, belle le scene di azione ma la trama poteva essere sviluppata meglio, non lo trovato diverso da altri film del genere azione/spionaggio che sono già in circolazione, secondo me non vale la pena andarlo a vedere al cinema…
commento di mau375