Regia di Giorgio Bianchi vedi scheda film
Una pellicola degna di essere vista, più di una volta per la sua freschezza e genialità del soggetto e ben interpretata da tutti gli attori, caratteristi compresi.
Le Olimpiadi di Roma del 1960 sono un pretesto per adescare le belle tedesche arrivate per la manifestazione sportiva, e cosa c'è di meglio della partenza delle mogli di Ugo e Raimondo per fare del gallismo italico??! Qualcosa di simile si vide in un frangente del film "Yuppies -I giovani di successo-" di Carlo Vanzina; niente olimpiadi in quell'occasione ma più volgarità generale.
La colonna sonora iniziale è molto bella cantata dall'allora famoso Joe Sentieri.
Un film del genere visto il periodo di realizzazione avrebbe meritato una fotografia a colori data la sua modernità di idea e realizzazione.
Sandra Mondaini è messa un po' da parte a favore di Vianello, Tognazzi e le tedesche.
Per Delia Scala non ci si può allontanare dalla considerazione fatta per la Mondaini anche se è più vivace la sua interpretazione e molto divertente il falso colloquio imbastito con Ugo e Raimondo nell'ufficio del quotidiano.
Il suo modo di fare pacato riesce comunque a suscitare ilarità e qualche battuta azzeccata soprattutto grazie ad un grande Gino Cervi.
Il mattatore di questa pellicola è lui: pappagallo (ai tempi erano coloro che facevano la corte spietata alle straniere), finto gestore di pensione, giornalista d'assalto...insomma una vera fucina di gags coadiuvate dal buon Vianello.
La sapiente regia di Bianchi è ancora ancorata ad una fotografia in bianco e nero che con il passare dei minuti si sposta verso l'assurdo e il fantastico e chi ha visto il film può capire i riferimenti ad un gerarca.
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