Regia di Raffaele Picchio vedi scheda film
Horror indipendente italiano, clamorosamente (e ingiustamente) massacrato dalla commisione di revisione cinematografica, che ne impone il divieto di proiezione in sala.
Tre ragazzi accompagnano in auto -con destinazione un rave party in zona isolata- due ragazze rumene conosciute la sera prima. Arrivati, nottetempo, in un bosco molto lontano da posti abitati, si manifestano le reali intenzioni del gruppo: in realtà i tre sono perditempo benestanti, con il deprecabile vizio di violentare ragazze. Questa volta tocca alle due straniere, ma il posto scelto per lo stupro è costellato di pietre con iscrizioni antico-romane e, cosa ben peggiore, nei paraggi sorge un tempio dedicato alla Dea della vendetta Nemesis.
Morituris (2011): Locandina italiana
"Nihil satis est morituris, immo morientibus; cotidie enim propius ab ultimo stamus, et illo unde nobiscadendum est hora nos omnis inpellit.
Non ci basta niente: eppure siamo destinati a morire, anzi stiamo morendo; ogni giorno ci avviciniamo all'ultimo giorno e ogni ora ci spinge a quell'istante da cui dovremo precipitare nella morte." (Epistulae morales ad Lucilium / Seneca)
Raffaele Picchio dirige un film basato su una sceneggiatura di Gianluigi Perrone, scrittore che guarda con coraggio al glorioso cinema italiano Anni '70 e '80. Assieme a Gabriele Albanesi (Il bosco fuori, Ubaldo Terzani horror show) il regista adotta un registro estremo e nichilista. Non c'è scampo per nessuno, come si evince dalle prime sgranate immagini girate in super 8, dove il tentativo di molestare la piccola nipote -da parte di un incosciente zio- è causa scatenante della vendetta nemesiaca portata in essere, ogniqualvolta in quel luogo avviene un sopruso, da antichi gladiatori la cui esistenza è sospesa in un limbo atemporale, pronto ad essere varcato per raggiungere la dimensione terrena, da possenti guerrieri ciecamente distruttivi. La morale del film -fortemente osteggiato e (dai tempi di Totò che visse due volte, 1998) scandalosamente bocciato dalla commissione di revisione cinematografica (il ché significa divieto di distribuzione nelle sale)- è ovvia quanto crudamente rappresentata: la violenza genera solo violenza; il sangue chiama altro sangue. Gli autori hanno avuto il coraggio di realizzare un film duro, scorretto (il cambio di registro dei tre ragazzi che passa dal corteggiamento alla più inutile cattiveria, l'ondata di violenza che pone vittime e carnefici sullo stesso piano) collocato in un tempo indeterminato (ci sono i telefonini ma l'abbigliamento e in genere lo sviluppo guarda agli Anni '70). I riferimenti -da fumetti nero tipo Oltretomba o Terror- si manifestano anche nella citazione di un film dentro al film (Il boia scarlatto) mentre la cornice del personaggio cinico e fascistoide (interpretato dal porno attore Francesco Malcolm Trulli) lascia il tempo che trova, sia per la tristezza dei dialoghi da "superuomo" di Nietzsche messi in bocca al protagonista, sia per l'inutile violenza eterodiretta (il topo nel sesso femminile). A parte questo passo falso, però, Morituris rimane un buon prodotto, un horror raro del cinema italiano post duemila, alla cui riuscita contribuisce l'infaticabile Sergio Stivaletti con i suoi parsimoniosi -ma efficaci- effetti speciali generosamente splatter. Oltre all'ottima colonna sonora di Riccardo Fassone, che tenta un distacco dalle sonorità più reiterate nel genere, sono da lodare i bei titoli animati, ai quali viene dato il difficile compito di sintetizzare la storia di Spartacus e dei gladiatori. Assieme alla metaforica riproposizione di un martirio cristico (vittima la rumena più morigerata) con tanto di lancia che trapassa il costato sulla croce (e disperato grido apostrofando in rumeno: "Mio Dio perché mi hai abbandonato?"), Picchio compone -complice una fotografia volutamente cupa e oscura- una serie di scene al limite del sostenibile. Paradossalmente -tra le tante- di maggiore effetto sono quelle dello stupro che è solamente suggerito ed implicito ma estremamente realistico. Il resto si adagia sullo standard di un (buon) splatter alla Lucio Fulci, con contorno di mostruose epifanie di gladiatori mascherati e nudo insistitente e persistente (esibito dalla già citata vittima in croce, la brava e sensuale -suo malgrado imbrattata di sangue-Désirée Giorgetti). E le ultime parole le spendiamo appunto per il cast, composto da attori non professionisti (che interpretano protagonisti "morienti" e senza nome) ma che (proprio per questo?) riescono a dare il massimo, contribuendo a rendere Morituris un ottimo film di genere.
Semplicemente ottima l'edizione DVD Sinister che propone il film (della durata di circa 82 minuti) nel formato anamorfico 2.35:1 con traccia audio dolby 5.1. Extra davvero copiosi composti da:
- audiocommento di Picchio e Perrone per tutta la durata del film;
- making of (21'21");
- video cripple bastards (stupro e addio);
- trailer.
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Come hai visto nella mia rece non mi ha convinto! Il tuo contributo è come sempre molto sentito e professionale ed anche te elogi il coraggio.
Comunque da vedere
Sì ho visto. Ma anch'io apprezzo la sincerità e ho la massima stima di chi ha opinioni diverse, soprattutto quando sono motivate...
Ciao e grazie per il commento.
Ti lascio con una citazione: I brutti film vanno comunque visti mentre i brutti libri non vanno comunque letti!
Bella citazione... condivisibile in pieno. Ciao
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