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Morituris

Regia di Raffaele Picchio vedi scheda film

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Karl78

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La recensione su Morituris

di Karl78
5 stelle

Non è un capolavoro. Non basta un odioso e ridicolo intervento dell'odiosa e ridicola censura, organo inutile che dà lavoro a inutili (e ridicole?) persone, per decretare la qualtà di una pellicola. Può suscitare solidarietà certamente (la mia di sicuro), ancor più in un paese come questo in cui cimentarsi in un horror costituisce un atto di coraggio in sé e bla bla bla (benché in questi ultimi anni se ne siano visti diversi di horror italici misconosciuti e low budget, e anche più dignitosi di questo, a mio avviso), però... Mi direte che anche l'horror americano medio è insulso. E chi se ne frega. Due torti non fanno una ragione, e proprio per questo si dovrebbe provare a far meglio, anche perché il cinema italiano recente il prodotto medio - non mediocre - non sa cosa sia.

 

Onestamente, anche il termine "originale" riferito alla scelta dei gladiatori mi par troppo. Allora è originale anche l'aver scelto di usare la Koenigsegg in "Fast 5" al posto delle solite Lamborghini e Ferrari dei poveri. E' una variante, una variante in un canovaccio sempre uguale, come accade con le fiabe, che sono tutto tranne che originali. Del resto generalmente è questo che ci si aspetta dall'horror "classico". Dopodiché, benvengano un po' di sano splatter, gore, di sana tortura, e pure di sevizie e stupri tiè. Ci vuole dopo (Morituris l'ho visto dopo, ovviamente) l'inesistente e inconsistente sadismo assente in opere per educande come "Cinquanta sfumature di grigio" (motivo principe che mi ha fatto plaudire l'Eva Braun di Scafidi), che solo in un mondo di inibiti frustrati e ipocriti (e ipocrite, pare che il pubblico femminile abbia particolarmente gradito il libro) come il nostro può attirare cotanto interesse pruriginoso.

 

La scelta della fotografia la trovo un poco infelice. Capisco la suggestione, ma tanto valeva proiettare un'ora di schermo nero. In soldoni... non si vede un tubo (non date la colpa alla calibrazione del pannello e non prendete a calci il display). Alla lunga risulta davvero stancante e fastidioso. La scelta invece di far interpretare la parte del "guru" a Francesco Malcom (presente anche in Eaters e Bloodline), potrebbe avere un suo perché, e spero faccia esultare anche i masturbatori meno incalliti essendo stato una colonna (evvai coi doppi sensi) della pornografia, e non solo di produzione italiana. Quella di riutilizzare per l'ennesima volta il cliché del coatto romano, qui in versione arricchita (Mercedes, figlio di senatore che ha addirittura conseguito la maturità classica, aò...), ha però davvero stancato, ha fatto il suo tempo suvvia (d'altro canto è un cliché, stanca per definizione). E il cliché del teen ager assatanato alla perenne ricerca di birra e figa stra-abusato negli horror d'oltreoceano? Idem come sopra. Ovvero, ha stancato anche quello, e non è una scusante per questo. Non dico di non usare cliché, ce li aspettiamo, in un certo horror soprattutto, ma variateli un po'...  Comunque, tre stelle per solidarietà, se così si può dire (anzi, due e mezza).

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