Regia di Luis Puenzo vedi scheda film
Una Fonda che pensa come produttrice, avendo acquistato i diritti del romanzo; chiama abbastanza temerariamente un regista come Puenzo, assolutamente al di fuori di un discorso come questo, essendo stato premiato agli Oscar con La Storia Ufficiale, film polito e con solo. Qui siamo in un contesto assolutamente diverso, ma evidentemente la Fonda per mania di strafare lo scelse e lui non rifiutò; altro problema importante è stata la scelta di Peck che sostituì Lancaster, alcuni dicono per divergenze produttive, altri per problemi di assicurazione del film che temeva per la salute di Lancaster, la cosa evidente è che il personaggio richiama direttamente ed alla grande l'attore, mentre Peck limita non poco il suo personaggio, essendo proprio al di fuori del taglio che il personaggio ha. Con queste manchevolezze l'operazione parte zoppa ed è un vero peccato, perché ambientazione colori giocavano bene per poter fare un discorso fra l'ironica, il sentimentale e l'epopea, ma già dalla sceneggiatura, firmata anche dallo stesso regista, risulta atona e non adeguata.
Una storia da epopea, ma resa non al meglio
Assolutamente estraneo
Fuori luogo e dispiace dirlo
Si rifà in parte alla scuola della Hepburn, ma con tutta la buona volontà siamo distanti
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