Regia di Dan Zeff vedi scheda film
Ottimo episodio dalla regia non propriamente canonica, dove la musica è più presente del solito e qualche trovata registica originale sottolinea alcuni passaggi dell'indagine. Emblematica la lunga sequenza iniziale, dove miss Marple segue spaesata il frenetico via-vai di gente al Beltram's Hotel, culminato con l'arrivo della scatenata jazz band di (nientemeno che) Louis Armstrong. I temi però non sono affatto leggeri: tutto l'episodio è pervaso dall'atmosfera postbellica, dalla disillusione dei reduci alla pesante crisi economica, fino alla caccia ai nazisti in fuga verso il Sudamerica. Anche i personaggi sono sopra le righe, arrivando a sfiorare la macchietta, come lo stilista tedesco di cappelli pregiati o il vecchio canonico che risponde sempre citando i salmi. Da notare la presenza di Francesca Annis, la Lady Jessica del DUNE di Lynch (ahimè invecchiata), e una chicca: c'è il personaggio di una giovane donna con un braccio irrigidito da una poliomelite giovanile; la interpreta Mary Nighy, figlia del grande Bill Nighy che notoriamente ha le mani parzialmente rattrappite da una rara malattia. Notevole la figura dell'ispettore di polizia, un giovane reduce impacciato e romantico. Ma più di tutti spicca l'insolita presenza dell'altra Jane, la deliziosa cameriera omonima di miss Marple, tanto brava nell'osservare i dettagli e nel trarre le dovute conclusioni da raffigurare una vera propra alter ego della protagonista. Bravissima, ma non quanto l'originale, cui spetta comunque la zampata finale. Come può la giovane Jane diventare brava come la "vecchia"? Lo spiega la stessa miss Marple a fine episodio: invecchiare.
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