Trama
Emily, la figlia di un ricco e losco uomo d'affari, arriva a Miami con il sogno di sfondare come ballerina professionista ma si innamora di Sean, un giovane ballerino di strada a capo di una banda di ragazzi che si esibiscono in elaborate coreografie durante i flash mob e che stanno provando a vincere un importante concorso per fare il grande salto e avere l'opportunità della loro vita. Il quartiere dove vivono, però, è minacciato dal padre di Emily che, mosso da affari poco leciti, vorrebbe raderlo al suolo e per scongiurare il rischio i ragazzi decidono di inscenare una protesta, a cui si aggrega anche Emily.
Approfondimento
LOTTA SOCIALE A PASSO DI DANZA
Step Up 4. Revolution, quarto capitolo di un franchise che coniuga coreografie di danza, acrobazie e storie d'amore a la Romeo e Giulietta, racconta le peripezie di un gruppo di giovani artisti per le strade di un'afosa e sexy Miami, punto di incontro della cultura americana con quella cubana. Amici sin dall'infanzia, Sean e Eddy lavorano come camerieri presso il Dimont Hotel, struttura di lusso del tycoon Bill Anderson, e durante le ore libere sono a capo di un gruppo chiamato The Mob: ballerini, musicisti e artisti che catturano l'attenzione dei concittadini e turisti grazie ai loro flash mob, fatti di coreografie improvvise e veloci. Le prestazioni del gruppo attirano le attenzioni di Emily, la giovane ballerina figlia di Anderson che per sfuggire alle pressioni paterne prova a cercar lavoro nel mondo della danza. La conseguente storia d'amore tra Sean e Emily si alterna con la decisione di Bill Anderson di radere al suolo il quartiere in cui vivono la maggior parte dei componenti del gruppo, provocando la loro singolare protesta a passi di danza. Protagonisti nei panni di Emily e Sean sono gli esordienti Kathryn McCormick, finalista del talent show della tv americana So You Think You Can Dance, e Ryan Guzman, che invece proviene dal mondo delle arti marziali miste. Accanto ai loro, oltre a quelli di volti già conosciuti e familiari al pubblico della saga, nel cast figurano anche i nomi del ballerino professionista Misha Gabriel (già visto in Footloose), di Peter Gallagher (che aveva esordito proprio con un film sulla danza, Rock Machine, e sposato con una ballerina) e di Mia Michaels, coreografa nella vita reale che ha all'attivo diverse collaborazioni al cinema (sue, ad esempio, le coreografie di Rock of Ages). Più che il cast artistico, ad impressionare sono alcuni dei nomi coinvolti nel cast tecnico: diretto in 3D dall'esordiente Scott Screer e sceneggiato da Amanda Brody, il film è prodotto dalla Offspring Entertainment di Adam Shankman (il regista di Hairspray - Grasso è bello) e Jennifer Gibgot insieme a Erik Feig e Patrick Wachsberger (Mr. & Mrs. Smith) e presenta le scenografie di Carlos A. Menendez (Il dittatore), i costumi di Rebecca Hofherr (Il cigno nero) e le coreografie di Jamal Sims, Christopher Scott, Travis Wall e Chuck Maldonado, artisti noti soprattutto per il loro lavoro nei programmi tv - cult per il pubblico americano - So You Think You Can Dance e Dancing with the Stars.
TRE PROTAGONISTI ESORDIENTI
Step Up 4. Revolution ruota intorno al concetto di flash mob. Il flash mob è una forma di danza, meticolosamente pianificata e ben organizzata, eseguita in un posto pubblico e fatta sembrare spontanea. Regista e produttori hanno voluto in scena due differenti crew di ballerini in modo da proporre diverse spettacolari coreografie di flash mob. Puntando sulla rivalità tra le due bande, infatti, ogni numero cerca di superare il precedente per grado di difficoltà e tecnicismo richiesti. A differenza dei precedenti capitoli, le sfide si svolgono all'aperto, sono circondate da enormi folle a far da pubblico giudicante e, soprattutto, contengono un messaggio da veicolare, facendo diventare ogni coreografia una performance d'arte. Ruolo chiave per la riuscita dei passi di danza lo hanno svolto i due giovani attori protagonisti, Ryan Guzman e Kathryn McCormick. Guzman veste i panni di Sean, figlio ribelle della classe operaia di immigrati cubani che trova la propria realizzazione nel ballo di strada, mentre la McCormick interpreta Emily, aspirante ballerina di danza contemporanea combattuta tra i privilegi garantiti dalla ricchezza del padre e le sue aspirazioni artistiche. Le prestazioni dei due attori hanno stupito tutti sul set per il grado di difficoltà che erano capaci di affrontare e superare. Mentre sulla McCormack nessuno nutriva dei dubbi per via dei suoi precedenti televisivi, la vera sorpresa è stata Guzman, totalmente inesperto di danza e capace con il suo talento naturale di superare durante i provini altri illustri candidati che avevano accompagnato come ballerini le tournée internazionali di star della pop music come Rihanna e Britney Spears. La nascente storia d'amore tra Sean e Emily però crea un inatteso triangolo all'interno del gruppo The Mob. Il terzo vertice di tale triangolo è Eddy, l'amico di infanzia di Sean. Diffidente nei confronti della nuova arrivata, Eddy diventa furioso quando scopre che si tratta della figlia di colui che vuole abbattere anche la sua abitazione. Cofondatore della banda e genio dell'informatica, Eddy è interpretato dal ballerino Misha Gabriel, figlio di un'insegnante di ballo russo e performer in vari spot pubblicitari, video musicali e prestigiose tournée come quelle di Janet Jackson, Beyonce, Justin Timberlake, Christina Aguilera e Michael Jackson.
COMPLESSITÀ DELLE COREOGRAFIE
Accostando diversi stili di danza, Scott Greer ha avuto bisogno del lavoro di Jamal Sims, prolifico attore, ballerino e coreografo che sta dietro ai tre precedenti capitoli di Step Up, al remake di Footloose e allo Sticky & Sweet Tour di Madonna. Hip hop e danza contemporanea sono in piccola scala la rappresentazione dei due mondi differenti in cui sono cresciuti Sean ed Emily e Sims nel creare le coreografie dei flash mob ha unito elementi provenienti dai due diversi generi di danza, aiutato da un team di coreografi specializzati ognuno in una particolare disciplina. Chuck Maldonado è infatti uno stepper e il suo aiuto è servito innanzitutto per il finale, Chris Scott invece ha un forte background nell'universo della tap dance mentre Travis Wall, coreografo personale di Kathryn McCormick, è l'esperto di danza contemporanea. Nonostante i flash mob usino di solito passi abbastanza semplici da imparare, Sims ha optato per coreografie più complesse. La scena di apertura, il primo flash mob messo in atto sulla Ocean Drive, serve a far capire da subito allo spettatore quali atmosfere permeano tutto il film. Girata sotto il caldo cocente di Miami con i ragazzi che ballano sui tetti delle auto in strada, la sequenza richiedeva che tutti i movimenti di attori, ballerini, comparse e automobili fossero coordinati e andassero a tempo di musica. Per il primo flash mob di protesta, Scott ha voluto che tutti fossero vestiti in identico modo: dozzine di ballerini in giacca e cravatta tutte uguali dovevano infatti fondersi con gli uomini d'affari, diventare un tuttuno con la folla senza volto per poi simultaneamente esplodere nella loro coreografia. La sequenza finale ha invece luogo in un cantiere navale, in uno spazio immenso in cui le bande sono chiamate a una resa dei conti che ricorda quella del film I guerrieri della notte. Con cinque giorni di riprese, è stata la scena più complicata da girare per via dei molti elementi da tenere sotto controllo.
Note
Il teen movie incentrato sulla danza, con le sue ovvie traiettorie reiterate: trama elementare, ennesima variazione sul tema di Romeo e Giulietta, un usuale conflitto di classe atto ad agitare le acque stantie e una risoluzione (sentimentale e sociale) raggiunta tramite il linguaggio universale del ballo, capace di dire più d’ogni discorso. Amen. Inutile ripeterlo: unica ragion d’essere di questi prodotti (dalla regia tesa tra il découpage della soap opera nei momenti di stasi e la grammatica del videoclip a inseguire il movimento, la sceneggiatura malamente ciclostilata, la recitazione canina, i dialoghi romantici ed epici come forma di tortura) sono le virtuosistiche coreografie, l’impatto spettacolare del dimenarsi dei corpi sul grande schermo nella profondità pretesa dalle 3 dimensioni, l’educazione e il corso di aggiornamento, per lo spettatore, sulle tendenze della danza contemporanea.
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