Regia di Alfonso Cuarón vedi scheda film
Gravity, ovvero: dello stupefacente attaccamento alla vita della dottoressa Ryan Stone. In uno spazio dove ne capitano di tutti i colori, causa i detriti di satelliti in rotta di collisione tra loro, una missione e i suoi astronauti si ritrovano a fare i conti con un'improvvisa fuga e un quanto mai improbabile ritorno a casa. Non ne resteranno indenni. Storia semplice dunque, ma lo sguardo scelto da Cuaròn e gli effetti visivi e speciali rendono sbalorditiva la riuscita del film. La tensione palpabile, il senso di vuoto, di pericolo, di spaesamento, l'ansia e la perenne ricerca d'ossigeno, la lotta contro la deriva del proprio equilibrio psicofisico, vibrano continui colpi allo spettatore. Clooney dispensa generosamente fascino e consigli anche tra le stelle, la Bullock si carica sulle spalle il peso di una performance ammirevole per prestanza, sacrificio e credibilità. La durata complessiva è saggiamente limitata al buon funzionamento del meccanismo della suspence senza tirarla inutilmente per le lunghe e la pellicola risulta davvero un emozionante thriller fantascientifico. Bello e toccante il motivo musicale sui titoli di coda.
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