Regia di Alfonso Cuarón vedi scheda film
Dentro una scatola fantasmagorica, veramente bellissima, che poteva far da cornice a un grande film di fantascienza, non c'è, invece, praticamente nulla. Un rammarico enorme. Ci sono due attori, Clooney, irritante, gigionesco e cretino come nelle pubblicità, ma si leva quasi subito, e una brava Bullock, che ruotano fino alla nausea nell'infinito spazio. Poi, come in uno di quei film di fantascienza degli anni 50, lei saltella da una stazione spaziale all'altra addirittura usando un estintore come mezzo di propulsione: caspita, neanche Buster Keaton o quei cosmonauti di cui sopra, che ballavano sugli anelli di Saturno come in una balera di Cesenatico. Ma per piacere. La fortuna vuole che il film duri poco, evviva, perchè è di una noia mortale, si sa già come va a finire, non appassiona e "oh, Matthew, se vedi la mia bimba nell'aldilà, dille che le ho trovato le sue scarpette rosse". Gne gne gne. Dialoghi terribili. Dovevano disintegrarsi tutti, entro i primi 10 minuti, e lasciarci in pace a godere del magnifico universo ricreato digitalmente da Cuaròn. Come un bellissimo documentario della BBC. Delusione dell'anno.
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