Regia di Alfonso Cuarón vedi scheda film
Se non fosse per l'ambientazione, potrebbe sembrare un film tratto da una pièce teatrale: solo due attori, anzi, uno e mezzo, quasi un monologo, insomma. Molto interessante il soggetto, molto istruttivo, quasi didattico, effetti di prim'ordine, usati con buon gusto, raffinatezze registiche come il piano sequenza d'apertura, che dura 13 minuti e non i 17 dichiarati, ottima fotografia, interpretazioni apprezzabili, il film intrattiene, il ritmo è veloce, sembra ancora più corto di quanto sia, si arriva alla fine in un battibaleno. La qualità è indubbia, ma sette Oscar appaiono decisamente troppi, probabilmente quell'anno la concorrenza era poco agguerrita. Si passi ai "cons": banali, scontati e imbarazzanti artifizi per cercare di aumentare la tensione: finisce l'ossigeno, finisce la propulsione, finisce l'estintore, tanto lo spettatore sa che succederà qualcosa che permetterà di arrivare fino alla fine. La verosimiglianza di tutta la vicenda va a farsi benedire, ma in un film di fantascienza il peccato non è grave, è sostanzialmente comprensibile, a parte un particolare: non è verosimile che una esperta ingegnere biomedico astronauta sia così piena di botox come Sandra Bullock.
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