Regia di Roberto Faenza vedi scheda film
Pur con i limiti (d'altronde ridotti) della messa in scena televisiva, Il delitto di via Poma è un buon esempio di film/fiction ispirato/a a un popolare fatto di cronaca nera: c'è il ritmo e ci sono i personaggi accattivanti (l'antiretorico commissario Montella interpretato da Orlando, personaggio in realtà di fantasia), ma c'è anche un'ottima cura nella ricostruzione storica degli avvenimenti (la narrazione è corredata da didascalie che informano sulle date e gli orari dei fatti raccontati; nel finale ulteriori didascalie spiegano l'esito dei processi svoltisi nell'arco dei ventun anni trascorsi dall'omicidio al film). D'altronde la regia di Faenza e il ruolo centrale affidato a Orlando sono di per sè un buon inizio; fra gli altri interpreti nessuno stona, anche se mancano nomi di particolare risalto (Fabio Traversa, Giorgio Colangeli, Giulia Bevilacqua, Astrid Meloni sono i principali); la scelta infine di attenersi scrupolosamente alla realtà e di romanzare soltanto le indagini del commissario Montella, senza calcare la mano su sensazionalismo e spettacolarità (tutta roba che in tv va alla grande, insomma), risulta funzionante. Lo dimostra anche e soprattutto l'amaro in bocca che rimane alla conclusione della visione, la sensazione di essere di fronte all'ennesimo delitto irrisolto o risolto soltanto parzialmente; nonostante la buona aderenza alla realtà, il film è stato fortemente contestato dai legali di Raniero Busco, il (presunto?) assassino. Il 2011 è stato un anno parecchio impegnativo per Faenza: dopo l'uscita del documentario Silvio forever il regista ha girato Un giorno questo dolore ti sarà utile (dal romanzo di Peter Cameron) e questa fiction, andata in onda su canale 5 a dicembre 2011. 5,5/10.
Agosto 1990; nel quartiere borghese di Prati, a Roma, viene trovata accoltellata a morte Simonetta Cesaroni, nell’ufficio in cui lavorava. Tocca all’ispettore Montella fare luce sul caso. Vent’anni di indagini trascorrono, apparentemente invano.
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