Regia di Roberto Faenza vedi scheda film
Il film di Roberto Faenza si propone di raccontare l'omicidio di Simonetta Cesaroni avvenuto il 7 agosto 1990 nel palazzo di Via Carlo Poma n 2 a Roma.
Simonetta ha 21 anni, lavora come impiegata presso l'ufficio dell'AIAG. Il 7 agosto del 1990 si reca come ogni mattina al lavoro,non sa che sarà il suo ultimo giorno. La famiglia allarmata dal mancato rientro in casa della ragazza si mobilita a cercarla. La ritroveranno morta con 29 coltellate all'addome. Sarà il commisario Nicolò Montella (personaggio inventato) a investigare sull'intricato caso. I sospetti ricadono subito sul portiere Pietro Vanacore,successivamente scagionato. Il 20 marzo 2010 dopo aver scoperto che il caso di Simonetta era in fase di riapertura si ucciderà non potendo più sopportare le continue calunnie e sospetti infondati nei suoi confronti.
Per l'omicidio è stato accusato Raniero Busco ,allora fidanzato della ragazza e condannato a 24 anni di reclusione e al pagamento delle spese processuali e del risarcimento, in separata sede, delle parti civili. E' stato veramente lui? Le prove sarebbero insufficienti?
Il pregio di questo film è di non essere né colpevolista né innocentista. Si limita a raccontare i fatti così come sono avvenuti,senza romanzare eccessivamente una storia triste e dolorosa.
Visto ultimamente anche il film su Amanda Know (Murder on trial in Italy) ed è stata fatta la stessa operazione. Il rischio di queste opere è quello di stravolgere la realtà.
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