Regia di Roberto Faenza vedi scheda film
Difficile, sempre molto difficile fare un film, una fiction o anche un semplice programma televisivo su un fatto di cronaca recente. Ci è riuscito molto bene Corrado Augias con la sua trasmissione “Telefono giallo” negli anni '80, ci riesce ancora oggi (anche se con qualche scivolone) “Chi l'ha visto”, ci sono state delle buone fiction come “Quelli della Uno bianca”, o sul caso “Donato Bilancia” (con un strepitoso Carlo Cecchi)...ma è più facile vedere un “Porta a Porta” con modellini macabri, o patetiche interviste e appostamenti davanti a cancelli di case denominate “del terrore”.
Con questo film di Roberto Faenza “Il delitto di via Poma”, si segue una storia che dura da vent'anni, con l'atroce e assurda morte di Simonetta Cesaroni, che per tutta una estate del 1990 tenne inchiodati più di un gossip amoroso, tutta l'Italia.
Dal post di Spaggy ho appreso che il film doveva essere in più puntate, ma che ha avuto molti problemi per la messa in onda, e quindi è infine andato in programmazione in prima serata il 6 dicembre.
Nonostante questo tipo di “amputazione”, il film non perde il filo del racconto, riesce a seguire tutte le fasi delle indagini,del processo, partendo proprio dalla fine della storia, con il suicidio (?) del portiere Pietrino Vancore prima che andasse a testimoniare all'ultimo processo, che vedeva come imputato l'ex fidanzato di Simonetta: Raniero Busco.
Da qui si riparte dall'inizio di tutta la storia, portandoci insieme a Simonetta su una spiaggia del litorale laziale, dove le furono scattate le foto in costume che tutt'ora accompagnano le sue vicende su tutti i giornali.
Il film ripercorre tutte le fasi delle indagini con occhio critico, appartenente all'unico personaggio inventato della storia, l'ispettore Niccolò Montella (un bravissimo Silvio Orlando), che con i suoi dubbi, la sua tenacia e umanità impersona quella che è stata un po' l'opinione pubblica in tutta la vicenda, che a seconda di che piega prendevano le cose rimaneva stupita, inorridita ma soprattutto dubbiosa.
Quello che mi è piaciuto di più in questo film, è come sia riuscito a mantenere un rispetto per la vittima, non facendo trasparire nessun tipo di leggerezza sulla sua persona, di come abbia dato la giusta dignità alla famiglia colpita dalla tragedia, e di come sia riuscito a sottolineare tutti i passaggi più importanti della storia, senza però prendere parti su un aspetto piuttosto che su un altro, ma lasciando libero lo spettatore di valutare tutto il caso secondo i vari aspetti.
La confusione nelle indagini, la voglia di trovare subito un colpevole, i molti depistaggi (qui è forte il dubbio che prevale: chi si voleva proteggere?), la cattiva conservazione dei reperti, sono gli aspetti che più mi hanno colpito nel film....e indignato dell'intera storia.
Bravi tutti gli attori, finalmente non approssimativi, ben studiati i personaggi, attenta la ricostruzione storica della vicenda nello correre del tempo, la cura dei caratteri dei vari protagonisti ha permesso alla storia già molto conosciuta di non apparire fasulla e posticcia, ma ben interpretata, e credibile più di certi servizi televisivi.
Ottimo prodotto per la tv, peccato le tante interruzioni pubblicitarie (dovute), davvero fastidiose.
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