Regia di Baz Luhrmann vedi scheda film
Luhrmann continua con il suo stile. Tanta maniera, tanta prevedibilità però il cast e il climax rendono alla grande, peccato! 6,5 DISCONTINUO
Preambolo. Sono in piena fissa Lana Del Rey. Come al solito arrivo in ritardo di anni e per caso ascoltando su Lifegate Radio (che sia benedetta!!!) 'Ride' è stato amore totale. Chiaramente ignoravo che Lana fosse già esplosa commercialmente nel 2012 (album Born to Die) e ancor di più (almeno in Italia) grazie al leit motive de Il Grande Gatsby, 'Young and Beautiful'.
Fine preambolo. Appunto Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann, lo evitai al cinema per paura di eccessi di maniera (tipo Moulin Rouge), ma la 'scimmia' per Lana mi ha portato a recuperarlo. Per una volta ho avuto ragione: eccessi di maniera. E sì, lo stile è coinvolgente ma la struttura non regge agli eccessi mélo tiratissimi tanto cari al regista producendo stucchevolezza al posto di empatia. Eppure la prima parte è bellissima: un piacere per i sensi, infatti il cinema di Baz si esplicita nella totalità dei mezzi cinematografici, con le immagini, il montaggio, il cast, le musiche. Un tripudio pop-romantico purtroppo appesantito da un secondo tempo troppo prolisso e ripetitivo dove rimando ai più esperti il giudizio sulla coerenza con il testo originale (vagamente sfiorato in remote ere scolastiche...) sottolinenado invece la bellissima cover di 'Love Is Blindess' degli U2 di Jack White. Insomma il film emoziona ma non è continuo, passando da punti molto emozionali ad altri prevedibili e telefonati sprecando il fascino di un Di Caprio al top (il suo brindisi con sorriso rimarrà una delle GIF più utilizzate in rete) e un climax potente.
Riprendo il preambolo: ascoltate Fucking Norman Rockwell! l'ultimo album della Del Rey, forse il suo capolavoro, sicuramente il disco della maturità, niente di sconvolgente di certo, ma di questi tempi in ambito mainstream-pop è qualcosa di ben accetto, specialmente paragonando la popstar ad altre sue due colleghe (per esempio), Miley Cyrus e Ariana Grande, compagne di prestazione nel singolo 'Don't Call Me Angel' dalla colonna sonora del nuovo Charlie's Angels, dove si evince la differenza di spessore sia del personaggio che delle potenzialità artistiche o presunte tali visto che stiamo sempre parlando del 'famigerato pop' ;-)
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