Regia di Baz Luhrmann vedi scheda film
Baz Luhrmann dopo il sontuoso ma poco fortunato Australia (2008), tenta di surclassare i fasti del suo finora insuperato Moulin Rouge (2001) ispirandosi questa volta ad uno dei romanzi più acclamati della letteratura americana, opera di Francis Scott Fitzgerald, e assoldando la superstar Leonardo DiCaprio come protagonista.
La trama sentimentale, imperniata sul classico amore contrastato, viene narrata a ritroso e passa quasi in secondo piano rispetto alle maestose scenografie che ricreano una New York dei ruggenti anni '20 traboccante di colori, costumi sgargianti, lusso, divertimento, ma anche profondi drammi occultati dalle opulenti apparenze, e subdola criminalità che intorbida gli ambienti bene e le persone più insospettabili.
Nonostante non si tratti di un vero musical e manchino pezzi memorabili nella colonna sonora (la scelta è ricaduta su discutibili brani di genere r&b e hip pop, volutamente stonati rispetto all'ambientazione), lo spettacolo è assicurato dall'inconfondibile gusto barocco del regista, dalla poesia di certe immagini, nonché dalla intensa recitazione del cast, in cui spicca, oltre al fascinoso DiCaprio, anche una sofferta ed eterea Carey Mulligan, e un buon Tobey Maguire.
Si tratta comunque di un melodramma in chiave post-moderna e la visione pertanto è consigliata soprattutto agli ammiratori dello stile rutilante ed eccessivo di Luhrmann.
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