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Ogro

Regia di Gillo Pontecorvo vedi scheda film

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La recensione su Ogro

di bradipo68
6 stelle

La lotta armata come strumento di lotta politica.Di questo si parla essenzialmete (ed eccessivamente) in Ogro,film sulle gesta di un gruppo di terroristi  che prima decidono di rapire il generale Carrero Blanco(l'ogro,l'orco del titolo) poi,diventato delfino del caudillo Francisco Franco decidono di ucciderlo in un attentato dinamitardo.In realtà il film di Pontecorvo è mosso da una parte dalle esigenze spettacolari che gli fanno mettere in scena con precisone cronometrica gli avvenimenti narrati(anche se il ritmo risulta ababstanza fiacco e non si sente la pressante urgenza della narrazione dei fatti che si trovava ne La battaglia di Algeri) dall'altra è mosso da esigenze politiche in quanto si cerca di trasformare questo film in un dibattito sulla pertinenza o meno della lotta armata come strumento di lotta politica.E spesso questo secondo aspetto del film prevale sul primo facendo sconfinare Ogro nel didascalismo.I dialoghi si fanno più fitti e il film si ripiega inevitabilmente su se stesso perdendo molto del suo impatto quasi da spy story che aveva all'inizio.Nessun intento giustificativo del terrorismo comunque,solo un tentativo a mio parere infruttuoso di spiegarne le ragioni(vedi il dialogo tra il terrorista e l'attivista sindacale che non si convince alla lotta violenta nonostante le domande pressanti dell'altro).Altro aspetto a mio avviso importante è che in Italia un film come questo ha anche un altro problema:è inevitabile che lo spettatore italiano pur vedendo sullo schermo la cronistoria del terrorismo spagnolo pensi alla situazione interna italiana,agli anni di piombo che allora si vivevano,al rapimento Moro avvenuto durante la lavorazione del film.E forse questa era anche l'intenzione del regista:parlare di Italia pur affrontando il terrorismo spagnolo.La banda di terroristi che organizzano l'attentato a Carrero Blanco sembra avere parecchie analogie con gli adepti italiani appartenenti alle Brigate Rosse.Caricata un po'troppo di enfasi e di inutile retorica l'ultima sequenza,sul letto di morte del loro compagno,quasi mitizzato nel suo sacrificio estremo.Il problema è la giustificazione della lotta violenta:secondo un personaggio del film il regime fascista la giustificherebbe.E' tutta in questa affermazione l'ambiguità ideologica del film...

Su Gillo Pontecorvo

regia di grande precisione

Su Gian Maria Volonté

molto misurato

Su José Sacristan

non male

Su Eusebio Poncela

ok

Su Angela Molina

molto bella

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