Regia di Francesco Cordio, Paolo Pagnoncelli vedi scheda film
Grazie a Distribuzione Indipendente trova un circuito, seppure alternativo, Inti-Illimani. Dove cantano le nuvole. Datato 2007, il documentario racconta la storia di un’eccellenza della musica folclorica di impegno civile (segnatamente della Nueva Canción Chilena): un gruppo che ha fotografato l’iter drammatico di un Paese, ne ha raccontato le contraddizioni prendendo la parte dei deboli, ed è stato costretto all’esilio durante la dittatura di Pinochet, giungendo in una patria che ha amato e cantato le sue canzoni, l’Italia. L’armamentario retorico è decisamente naïf: interviste frontali a membri antichi e attuali, testimonianze orali di fan, parenti, maestri, materiale fotografico d’archivio, brani da concerti. La semplicità (che purtroppo a volte sfocia nella sciattezza) è cifra stilistica che coglie lo spirito degli Inti-Illimani: non c’è esagerazione agiografica, solo la volontà di restituire l’anima di individui che hanno aderito a un progetto, sono stati punto di riferimento controculturale, serbando memoria di se stessi, aggiornandosi al presente. Il documentario li dipinge come familiari, ponendosi oltre i nostri tempi di ironico disimpegno, dove la canzone tradizionale di lotta pare un patetico oggetto da modernariato. Omertà sui problemi tra componenti d’oggi e di ieri legati allo sfruttamento del nome. Ma quando Coulon ricorda dove finivano la maggior parte dei soldi guadagnati dal gruppo (beneficenza), la questione appare un risibile dettaglio.
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