Regia di Marco Ferreri, Eduardo De Filippo, Luciano Salce vedi scheda film
Come si può giudicare un film monco? E un’operazione cinematografica squallida? OGGI, DOMANI, DOPODOMANI è la risposta a queste due semplici domande. Marco Ferreri girò BREAK-UP, storia primordiale del proprio discorso cinema su surrogati, ossessioni e sconfitte dell’Uomo. Siccome l’ora e mezza di film non piacque al produttore Carlo Ponti, lui da “geniale” moralista non pro domo sua ridusse il film a mezz’ora. Fece girare altri due episodi ed ecco confezionato un film a episodi come voleva la moda filmica della metà degli anni sessanta. Marcello Mastroianni è il protagonista dei tre episodi: in quello ribattezzato L’UOMO DAI 5 PALLONI è un industriale del settore dolciario che per le festività natalizie vorrebbe abbinare alle caramelle dei palloncini. Ci perde la testa tentando di capire fino a che punto può gonfiarli senza che essi scoppino. Nessuno viene incontro alla sua bizzarra richiesta, rimasto solo con il cane consuma l’ultima cena prima di un estremo tentativo.
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Chissà se Ferreri e Rafael Azcona si ispirarono al fiato d’artista del grande Piero Manzoni. La sua serie corporale prevedeva che il pallone era il contenitore, mentre il vero oggetto d’arte è l’aria insufflata: materia effimera e volatile per eccellenza. Manzoni ironicamente fissa un prezzo al litro (200 lire) per il suo fiato, calcolando di poterne insufflarne 300 L al massimo. Una creazione artistica ridotta a merce qualunque. Manzoni e Ferreri accomunati dalla genialità e dall’insubordinazione alle regole. Nell’episodio smozzicato il palloncino, oltre che surrogato distraente, diventa il simbolo del fallimento umano. Nonostante l’industriale sia meticoloso e pretenda precisione nella sua industria non riesce a stabilire un dato oggettivo. Ambientato a Natale quando tutti dovrebbero essere più buoni, l’opera smorzata trasuda i migliori umori grotteschi e paradossali del regista milanese. Gente che mangia per dimenticare tutto meglio della droga e cinici proprietari di auto.
E’ difficile commentare la sintesi di un lungometraggio, trattandosi poi del caustico e provocatorio autore de LA DONNA SCIMMIA. Non è mica un copione farsesco di Castellano & Pipolo diretto da uno svogliato Luciano Salce o una ideuzza come quella de L’ORA DI PUNTA con Eduardo De Filippo regista in vacanza teatrale. BREAK-UP diventerà film nel ’69 e nel ’73, visibile solo in Francia, peccato! Le due stellette sono a Ponti e ai due episodi apocrifi, non certo agli interpreti o all’uomo dei palloni.
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