Regia di Steno vedi scheda film
Un'operazione satirica che viene purtroppo sormontata dall'ironia e più spesso dal gusto demenziale per la battutaccia, per la situazione grottesca, per la scenetta superficiale. Un film sull'italiota modello, che Steno dirige sogghignando, ma anche senza più di tanta verve. Purtroppo il regista se ne andrà subito dopo aver ultimato le riprese, lasciando un'eredità su pellicola piuttosto consistente e qualitativamente discreta, ma pure un'eredità materiale di due figli incapaci che già all'epoca di questo Animali metropolitani infestavano la commedia italiana (nel film Enrico Vanzina viene affiancato al padre in sceneggiatura) e che in futuro non faranno che ricoprire di letame il cognome paterno. Tanti caratteristi e comici televisivi preannunciano del resto l'avvento di quel tipo di cinema (ma c'è anche Jimmy il Fenomeno, che vende preservativi alle coppiette appartate in auto di notte); divertente l'affettuosa parodia di Fellini (che fa rigirare uno spot di appena dieci secondi per infinite volte). Un lavoruccio banale, ma non disprezzabile negli intenti.
Nel futuro sul pianeta domineranno le scimmie, evolutissime. Perchè? Perchè nel frattempo l'uomo si sarà involuto fino allo stadio bestiale: negli anni '80 gli esempi di questo regresso si sprecavano.
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