Regia di Castellano & Pipolo vedi scheda film
Un'idiozia e delle peggiori mai prodotte dal duo Castellano & Pipolo: la comicità da latte alle ginocchia di Calà prevale e stradomina - ahinoi - sul macchiettismo da tormentone di Greggio e sul pressochè nulla di Laganà; attorno al trio c'è un buon assortimento di caratteristi e volti 'secondari' (Pippo Santonastaso, Guido Nicheli, Mattia Sbragia, Corinne Clery) e, sotto i piedi di tutti quanti, il vuoto assoluto. Ovvero una storia composta di luoghi comuni fra il becero ed il barzellettistico sull'est Europa, gli immigrati, ancora gli yuppies ed altri residuati degli anni '80 di cui presto grazie al cielo ci libereremo, ma che la coppia di registi-autori (ma guarda caso in sceneggiatura compare anche il nome di Calà) non intuiscono neppure lontanamente, finendo con il produrre una farsaccia non esattamente al passo con i tempi. Retrograde (primitive) le facce ed i versacci da ritardato mentale di Calà, retrogrado l'intreccio in sè (tre storie parallele che si intersecano sullo stesso tema), retrogradi i contenuti: un'idiozia punto e basta. 1,5/10.
Tre impiegati di una ditta lombarda, in viaggio d'affari in Bulgaria, seducono tre ragazze locali. Il crollo della cortina di ferro, qualche mese dopo, porta le ragazze a caccia dei loro amanti, ma due di loro erano già sposati e saranno problemi a non finire per tutti.
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