Regia di Curtis Bernhardt vedi scheda film
Classico esempio di film 'bloccato'. Mi spiego: sembra sempre ci debba essere un cambio di registro, una spinta nella trama, qualcosa che dia senso compiuto all'opera e invece niente... Durante la visione ho avuto più di una volta questa sensazione e paradossalmente i momenti per passare dal mèlo al noir, sono anche costruiti ad arte non sembrando 'casuali': il doppio, la scomparsa senza un cadavere, frustrazioni nascoste, cambi d'identità... Tutti elementi lasciati sul tavolo, come se nel tennis si sprecassero 10 match points per poi perdere la partita... Ed è un gran peccato, perché Bernhardt è un grande 'dimenticato', la Davis è la 'Davis', gli effetti speciali sono prodigiosi, il cast e il comparto tecnico (Polito, Steiner fra gli altri) sono di qualità sicura e quindi dov'è il problema? Secondo me nella produzione della stessa diva (la sua unica mi sembra) per la Warner, indecisa sul da farsi avendo il controllo della 'macchina', ma perdendosi nel divorare la scena lasciando il film nella terra di nessuno. Personaggi che scompaiono (il pittore), finale poco incisivo, insomma la sceneggiatura è scappata di mano dando l'idea di essere stata corretta troppe volte e visto cosa ha tirato fuori Siodmak con Lo specchio scuro, pressapoco nello stesso periodo, l'impressione è quella della grande occasione persa.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta