Regia di Nikita Mikhalkov vedi scheda film
Il divano grande assente
In questo trasporto al cinema del grande romanzo di Goncarov manca proprio l'elemento fondamentale del personaggio Oblomov e della sua malattia (l'oblomovismo): il divano, inteso come simbolo della inedia, ignavia e indecisione cronica del protagonista.
Quanto c'era di originale nel libro di Goncarov e di metaforico per la situazione della Russia dell' 800 viene perso in questo film che finisce per raccontare un triangolo amoroso doloroso - nulla di più falso rispetto al libro: Oblomov non perde la donna per la concorrenza di Stoltz, ma solo per sua colpa, per la sua incapacità di costruire alcunchè, per la sua inedia.
Peccato perchè di possibilità ce n'erano per fare un buon film, invece Michalkov si perde in prosopopea visiva fine a se stessa (come il finale veramente insostenibile) e in prospettive casalinghe già viste e fatte meglio.
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