Regia di Nikita Mikhalkov vedi scheda film
Giunse nelle sale cinematografiche d'Italia, con molti anni di ritardo rispetto alla data, 1979, reale di elaborazione. Il miglior romanzo russo nel film russo più bello; con un finale che amplia il tema narrativo a segno, monitore, d'ironia tragica e attuale.
"E' un capolavoro della cinematografia. Mikhalkov ha qui badato sopattutto a non tradire lo spirito di Gonciarov e lo ha fatto con arguzia e fantasia. Poi, l'Oblomovismo non muore, qui, con Oblomov: si perpetua attraverso suo figlio, che fin dalla più tenera infanzia si accinge a ricalcare le orme paterne. Ed è su questo tremendo messaggio che si conclude il film, il cui valore è accresciuto dalla splendida fotografia di Pavel Lebesev" (Giuseppe Randazzo).
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