Regia di John Hough vedi scheda film
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale un carico d'oro requisito alla Reichsbank dagli Alleati sparisce misteriosamente prima del suo arrivo a destinazione. Il generale Patton (George Kennedy) si assume la responsabilità di far luce sulla faccenda, ma qualcuno all'interno del comando statunitense cerca di insabbiare le indagini..
Sul finire degli anni settanta, il genere bellico, dopo i fasti dei decenni precedenti, iniziò a riscuotere sempre meno successo presso il pubblico, in maniera lenta ma inesorabile. "Obiettivo Brass" fu girato appunto in un periodo in cui il genere volgeva al crepuscolo, ma più che in un vero e proprio "war-movie" consiste in un incrocio tra il genere succitato e il thriller spionistico: la guerra infatti si è ormai conclusa nel momento in cui svolge la vicenda narrata nel film.
Basandosi sul romanzo "The Algonquin Project" di Frederick Nolan, il regista britannico John Hough realizza una pellicola di spionaggio di buona fattura, godibile e non priva di mordente, anche se diretta senza particolari sorprese o slanci geniali.
Più che nella regia e nella sceneggiatura (scritta da Alvin Boretz in maniera non certo eccelsa), il meglio del film sta nel cast, che si può dire particolarmente ricco: indovinatissimi George Kennedy e Patrick McGoohan (peccato che quest'ultimo esca di scena troppo presto), eccellente Max Von Sydow nella parte del killer astuto e gelido (il regista deve aver visto "I tre giorni del Condor" e "Il giorno dello sciacallo"); poco convinti (e convincenti) invece John Cassavetes e Robert Vaughn. In compenso, risulta essere meno fuori luogo del previsto Sophia Loren (contrariamente alla maggior parte delle produzioni internazionali a cui prese parte, come "El Cid" oppure "La caduta dell'impero romano"), la quale riesce a non sfigurare di fronte ai colleghi, benché ricopra un ruolo stereotipato e puramente strumentale alla narrazione.
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