Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
"Nuovo Cinema Paradiso" è il titolo, e paradisiache continuano a essere le emozioni che ogni volta, immancabilmente, accompagnano l'ennesima visione di quello che rimarrà uno dei capolavori del cinema italiano.
Personalmente ho apprezzato forse di più la versione lunga che, a discapito di una minore fluidità, a mio parere permette una maggiore comprensione - e "soddisfazione"- dell' epilogo.
Piace pensare a qualcosa di autobiografico, piace il lasciarsi coinvolgere nell'indubbia melodrammaticità siciliana, con tutto il suo bagaglio di sentimentalismi. Persino le ingenuità o gli eccessi, a volte inverosimili, concorrono nel creare quell'atmosfera così calda, avvolgente e interattiva con lo spettatore nel rendere la pellicola unica nel suo genere, contribuendo poi ai meritati successi internazionali (un esempio sui generis: a chi altri sarebbe venuta in mente e in quale altro Paese si sarebbe potuta girare la scena tragicomica sulla proiezione al Cinema Paradiso durante la quale in sala succede di tutto e di più ?)
Rimane tuttora inspiegabile e curioso l'iniziale flop del film alla presentazione dell'88 al quale è seguito, già dopo pochi mesi, un repentino recupero che ha portato ai più ambìti e noti riconoscimenti.
In ordine di valenza: opera profonda, toccante, commovente, bellissima e ITALIANA!
Scordavo, e le musiche? Di Morricone, papà e figlio, no comment!
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