Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film
Nel giro di poco più di un anno, fra il 1982 e il 1983, Castellari girò 1990 - I guerrieri del Bronx, Fuga dal Bronx e questo I nuovi barbari, tre prodottini a budget ristretto che prendono piede da successi d'oltreoceano come I guerrieri della notte (Walter Hill, 1979) o Mad Max (George Miller, 1979), scimmiottando alla bell'e meglio gli originali con mezzi di fortuna. I risultati sono quindi facilmente prevedibili: se il regista sa il fatto suo per quanto riguarda il ritmo e l'azione, certo non può fare nulla per rendere sensata e avvincente una storia (sceneggiatura sua e di Tito Carpi) che non ha alcun mordente e sfrutta i più banali luoghi comuni sul genere post-apocalittico (mezzi ipertecnologici bizzarri, fucili laser a iosa, umanità allo sbando in un vortice di violenza ed egoismo), riproponendo la solita blanda storia di lotta per la sopravvivenza in un futuro prossimo in cui - sostanzialmente - ci saremo resi conto degli errori del presente. Le note migliori della pellicola provengono dal cast: George Eastman, Fred Williamson, Giancarlo Prete e Venantino Venantini sono tutte apprezzabilissime 'seconde linee', mentre non manca una particina per Ennio (fratello del regista) Girolami e, in un ruolo laterale, compare la giovanissima Anna Kanakis, vent'anni e un titolo di miss Italia già da tempo archiviato (1977; ma con il cinema ha e avrà ben poco a che fare). Gli pseudo-futuristici costumi di Mario Giorsi sono quanto di peggio si potesse immaginare. 2,5/10.
2019: dopo la grande guerra nucleare, la Terra è un deserto solcato da qualche mezzo ipertecnologico con a bordo i rari umani sopravvissuti. Varie gang si contendono gli spazi vitali; fra queste c'è aspra rivalità fra quella di One e quella di Scorpion.
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